Atac, l'ex pasionaria Quintavalle licenziata dalla Raggi torna e si candida con i pentastellati

Atac, l'ex pasionaria Quintavalle licenziata dalla Raggi torna e si candida con i pentastellati
di Stefania Piras
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Mercoledì 27 Marzo 2019, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 16:44
Nel suo curriculum caricato sulla piattaforma Rousseau il licenziamento operato dall'amministrazione Raggi, quando era autista dell'Atac, non c'è. Ma si intuisce che per lei, Micaela Quintavalle, quel siluramento è una medaglia al valore conquistata sul campo e che potrebbe portarla lontano. Persino a Bruxelles. La sindacalista filogrillina si candida ufficialmente alle prossime elezioni europee.

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Il suo profilo è comparso ieri sul sito del Movimento 5 stelle tra i 500 aspiranti solo su Roma e provincia. E alla voce Attivismo, Quintavalle confessa la sua avventura con il M5S per cui faceva campagna elettorale. «Non ho mai avuto un ruolo come attivista», si legge nella sua lettera di presentazione al popolo del web (ma stavolta le candidature non sono più pubbliche come una volta ma consultabili solo se si è iscritti all'associazione presieduta da Davide Casaleggio). Stavolta la votazione è all'insegna del merito, si legge sul blog delle Stelle, organo ufficiale del M5S. «Grazie al nuovo sistema dei meriti gli iscritti potranno filtrare i candidati sulla base di ben nove elementi: dalla formazione alla partecipazione, dal curriculum alle eventuali eccellenze. Un metodo che permetterà di avere un quadro chiaro sui vari candidati in lista e di poterne approfondire la conoscenza sulla base di specifici criteri scelti», viene specificato.

Ecco Quintavalle non ha nemmeno uno delle nove qualità accese, in evidenza. E c'è anche la dichiarazione di intenti con un piccolo curriculum politico. «Mi sono esposta pubblicamente nell'appoggiare i candidati del movimento ed in modo disinteressato da sempre: intervenni davanti ai cittadini in favore di Fabio Massimo Castaldo, Marcello De Vito, Virginia Raggi».

Micaela per poter arrivare al Parlamento Europeo cala gli assi e sfoggia le sue referenze. Nell'ordine: il vicepresidente del Parlamento Ue Castaldo, già membro del direttorio che affiancò senza successo Raggi, che sarà sicuramente capolista. Poi c'è Marcello De Vito, il Presidente dell'Assemblea capitolina che però mentre Quintavalle compilava il form online su Rousseau è stato arrestato per corruzione. E infine cita anche il peso massimo numero uno: Virginia Raggi, la sindaca di Roma che però, attraverso la municipalizzata 100% del Campidoglio Atac, il 25 settembre scorso l'ha licenziata in tronco.

Ma il licenziamento non vale come esclusione. Si può correre anche se si è ancora portavoce del M5S, quindi impegnato in un altro mandato. O addirittura se ci si è dimessi pochi giorni fa provocando il terremoto politico nella giunta Cinquestelle a Nettuno come Laura Pizzotti. Le nuove regole nel M5S ci sono già.

Poi, sui social, Quintavalle ha scritto: “È VERO. Ho presentato al movimento il mio curriculum. È VERO. Non ho mai accettato candidature e proposte in questi quasi 6 anni. Addirittura mi sono scontrata con i miei affetti più cari perché alle politiche non accettai candidature uninominali. È VERO. Ho cercato di mettere da parte me stessa. Il licenziamento e tutta la mia storia per volgere lo sguardo verso la collettività.E mi sono convinta che cittadini e lavoratori possano essere tutelati da un piano più alto.Non da quello da cui ho miseramente fallito. E mi sono detta che nonostante tutto, nonostante le delusioni che caratterizzano parte di coloro che hanno visto nel movimento una speranza per il futuro, questo fosse possibile solo all’interno del movimento stesso”.
 
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