Ognuno all'interno del gruppo aveva un compito ben definito: uno si occupava del check-in, della pulizia e manutenzione degli alloggi nonché della logistica in generale; un altro deteneva la relativa contabilità dei proventi illeciti; un altro ancora ricercava ulteriori donne disposte a prostituirsi, tramite specifici annunci su internet, a cui poter affittare gli appartamenti; gli altri due erano intestatari delle carte prepagate dove confluivano le somme delle locazioni da parte delle donne, che utilizzavano gli appartamenti per le loro prestazioni. Durante le indagini, i carabinieri hanno appurato che l'attività illecita fruttava centinaia e centinaia di euro a settimana, per ogni appartamento utilizzato.
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