Albano, Premio Matteotti a un professore di Storia: «Resistere come nel Ventennio»

Il professor Mancini del liceo "Ugo Foscolo" di Albano
di Dario Serapiglia
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 21:03

Che emozione per la città. Il professor Ugo Mancini, docente di Storia e Filosofia al liceo classico “Ugo Foscolo” di Albano, ha vinto la sedicesima edizione del premio “Giacomo Matteotti”, indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e riservato a scritti che trattano degli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e giustizia sociale. Il docente, 64 anni, ha prevalso nella sezione “Opere letterarie e teatrali” con un libro intitolato “Sotto la cenere - Nel Ventennio, quando vivere era in qualche modo resistere». Un’opera che si articola attraverso dodici storie realmente accadute ai Castelli Romani durante il Fascismo nel secolo scorso. Protagonisti: uomini e donne comuni.


«Mancini - dice il critico Alessandro Portelli nella presentazione - ha scavato nella storia dei Castelli, una storia affascinante di lotte, di sapienza contadina e operaia, di memoria antifascista e democratica e ha saputo riconoscere in questo territorio uno dei laboratori della nostra democrazia». Il professor Mancini è nato a Pisoniano nel 1956, ma fino a cinque anni ha vissuto a Milano, per poi trasferirsi con la famiglia ad Arezzo e successivamente a Taranto. Finché, nel 1975 è approdato ai Castelli. Ha abitato a Grottaferrata e, dal 1989, è residente al confine tra Marino e Albano, con moglie e tre figli. Terminati gli studi, iniziò subito ad insegnare e dal 1998 è al liceo classico “Ugo Foscolo”, a disposizione di studenti tra i 16 e i 19 anni. Una vita tra i giovani, per buona parte vissuta anche con l’attività sportiva, da giocatore di pallavolo e anche come allenatore in serie B1 e A2 (a Grottaferrata, Ostia, Bracciano, Monterotondo, Genzano e Roma Volley).

Da ultimo, anche una parentesi di politica, con la presenza alle votazioni, svolte nel settembre scorso per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale di Albano. Si è èresentato con la lista civica Identità e Bene comune a sostegno del sindaco Massimilano Borelli, poi eletto.


All’attivo del professor Mancini, ci sono 16 pubblicazioni, cominciate con un paio di romanzi, seguiti dagli approfondimenti sul periodo di Mussolini, iniziati nel 2002 con “Lotte contadine ai Castelli Romani”. «A farmi iniziare - dice lo scrittore - è stata la convinzione che tra la gente comune si stesse sbiadendo la memoria di quel particolare periodo della storia italiana». Il titolo del libro vincitore parla di «quando vivere era in qualche modo resistere», come, per altri versi, è in questi giorni. «Sì - conferma il professore - bisogna proprio tener duro di fronte a una pandemia micidiale, nutrendo la speranza che il virus sia sconfitto al più presto». Una situazione problematica specialmente a scuola. «Fortunatamente - aggiunge - già utilizzavo la tecnologia moderna e siamo stati subito pronti. Il 7 gennaio speriamo di poter tornare in presenza, per il necessario rapporto umano. Anche se avere 25 alunni o più nelle aule di sempre, con scarsi metri quadrati, crea comunque preoccupazione».

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