Processione anti-Covid a Frascati: i fedeli contro chi ha paura: «Vogliamo pregare insieme»

Don Franz Vicentini, parroco del Santissimo Sacramento a Frascati
di Tiziano Pompili
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Martedì 24 Novembre 2020, 12:09

Una processione pensata per pregare contro il Covid scatena le polemiche a Frascati. L’appuntamento è stato organizzato per domani pomeriggio (dalle 16): partenza dalla chiesa del Santissimo Sacramento e arrivo presso quella di San Giuseppe a Cocciano, entrambe affidate al parroco don Franz Vicentini. È stata anche diffusa una locandina in cui si spiega che si invocheranno benedizioni e preghiere contro la pandemia: Invito finale: «Partecipare numerosi».
Il manifesto è finito sui social e ha sollevato un polverone: «Che strano:perché questa idea mentre il vescovo ha annullato gli incontri a Villa Campitelli con i genitori dei ragazzi che faranno le comunioni?», si chiede Silvia. Un’altra signora osserva che «magari ci andranno pure diversi anziani… È un pericolo». Un altro aggiunge: «Si può pregare anche da soli, nelle proprie case. Dire di partecipare numerosi in questo periodo è al limite del criminale. Questa cosa va fermata».
Ma ci sono anche fedeli di diverso avviso: «Noi cristiani preghiamo tutti insieme – scrive Renzo - Vanno rispettate le persone che, assieme nella preghiera, vivono con fede e speranza questo particolare momento di difficoltà». «Parteciperò alla processione e mi auguro di essere in numerosissima compagnia di credenti – aggiunge Fosco - Questo affinché il Signore Gesù Cristo ascolti la nostra supplica ed interceda per noi con la Madonna e tutti i santi presso Dio».

Ferma la posizione di don Franz Vicentini: «Ho informato dell’iniziativa la polizia locale e farò lo stesso anche coi carabinieri, visto che qualcuno ha mostrato toni “minacciosi” contro la processione. Staremo attentissimi. Il 7 ottobre, col Lazio sempre in zona gialla, abbiamo fatto un’altra processione invocando la Madonna del Rosario e ci siamo attenenuti scrupolosamente alle disposizioni anti-Covid. La Chiesa non può e non deve chiudersi, ma deve provare a risvegliare la fede: non ostentando, ma adempiendo alla funzione di “medicina spirituale. Noi preti dobbiamo essere in prima linea per il supporto spirituale ai malati. Chiedendo partecipazione, lo facciamo immaginando che le persone magari si affaccino solo ai balconi o scendano sull’uscio di casa unendosi alla preghiera, pur non seguendo fisicamente gli altri. Nel 1918 i frascatani chiesero aiuto alla Madonna “Salus Infirmorum” della cappellina di Sciadonna contro l’epidemia della Spagnola. Il senso di comunità va riaffermato».

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