Movida violenta, altolà del prefetto: «Serve una svolta: attuare il "modello San Lorenzo"»

Movida violenta, altolà del prefetto: «Serve una svolta: attuare il "modello San Lorenzo"»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 12 Febbraio 2019, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 13:55
«Serve un nuovo patto per la sicurezza di Roma», dice il prefetto della Capitale, Paola Basilone. Una manciata di ore è trascorsa dalla rissa ferina davanti a una birreria dell'Ostiense, l'ultima nota di cronaca dalla movida sregolata dell'Urbe. Prima, solo a guardare le ultime due settimane, c'erano stati i buttafuori investiti all'ingresso del Qube, il ragazzo accoltellato a via Veneto e l'agguato fuori da un pub all'Axa. Mettendo in fila tutti gli episodi, conviene il prefetto, «c'è la sensazione di trovarsi davanti a un'escalation di violenza, anche se solo nel medio periodo potremo capire se questi dati saranno confermati oppure no». Quel che è certo, promette Basilone, «è che non staremo a guardare. Alcune misure urgenti le abbiamo già definite, altre le metteremo in campo a stretto giro».

Come si rende più sicura la vita notturna di Roma?
«Siamo al lavoro per un nuovo patto per la sicurezza. Il nostro progetto è già stato spedito al Viminale».

E in che consiste?
«Ci saranno più fondi per la videosorveglianza, intanto. Investiremo finalmente risorse regionali inutilizzate e altri stanziamenti governativi».

Più telecamere.
«Sì, abbiamo già dato mandato agli osservatori dei municipi di stilare una mappa delle discoteche, per capire quali zone oggi rimangono scoperte da questo tipo di vigilanza. Parliamo delle immediate vicinanze dei locali, perché come gli ultimi fatti di cronaca hanno dimostrato, le violenze ormai avvengono non dentro, ma all'esterno. È qui che il Comune deve colmare i vuoti, se ci sono, nella videosorveglianza. È fondamentale riuscire a compensare questi buchi neri, che alimentano illegalità e degrado».

Al di là degli occhi elettronici, servono anche uomini in carne e ossa, in strada. Aumenterà la presenza delle forze dell'ordine?
«Proprio oggi in Questura si terrà un tavolo per decidere in quali zone predisporre i servizi speciali. Il nostro mandato è chiaro, serve un modello San Lorenzo, come abbiamo deciso nell'ultimo Comitato per la sicurezza».

Che significa modello San Lorenzo?
«Interventi rapidi e mirati, con tutte le forze dell'ordine che collaborano. Ovviamente le risorse che abbiamo sono limitate, quindi i controlli speciali saranno a rotazione, le zone cambieranno a seconda dei periodi».

Da quali quartieri si partirà? E quando?
«Penso a Trastevere o all'area di piazza Bologna, molto frequentata. Il nuovo piano sarà operativo per il fine settimana, all'Axa avviene già. Il questore dopo il vertice di oggi firmerà un'ordinanza con tutti i dettagli. E non saranno tenuti d'occhio solo i luoghi della movida violenta, una sorveglianza particolare sarà riservata anche alle principali piazze dello spaccio, perché i due fenomeni sono legati. La presenza dello Stato c'è e mi lasci sottolineare un aspetto».

Quale?
«Dopo le risse e gli agguati di questi giorni, le forze dell'ordine sono intervenute con efficacia e grazie a questo lavoro, che va giustamente enfatizzato, si è riusciti a rintracciare i responsabili. A via Veneto, i due aggressori sono stati subito fermati. Nessuno pensi che questi comportamenti rimangano impuniti».
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