Roma, via le bancarelle di Prati: pronto il trasferimento

Roma, via le bancarelle di Prati: pronto il trasferimento
di Giampiero Valenza
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Martedì 14 Settembre 2021, 07:29

La determinazione dirigenziale del Campidoglio parla chiaro: i banchetti dei commercianti che si incrociano tutti i giorni lungo via degli Scipioni, via Germanico e viale Giulio Cesare, dovranno avere una nuova casa. Secondo le intenzioni del Comune rimpolperanno il mercato coperto di Prati, in piazza dell'Unità, distante più o meno 500 metri da tutte queste postazioni da spostare. Per ognuno di loro ci sarà uno spazio di 6 metri quadrati. La soluzione al chiuso permetterà agli stessi operatori storici che lavorano tra le vie del quartiere di poter continuare ad esercitare anche durante il pomeriggio. Ma questo progetto dovrà aspettare un po' prima che eventualmente possa vedere la luce. Gli operatori hanno fatto ricorso al Tar.

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I giudici hanno deciso di pronunciarsi il prossimo 5 ottobre, il giorno dopo il primo turno delle elezioni comunali. «Dispiace che si sia rallentata la delocalizzazione dei banchi che è iniziata ormai nel 2017.

Ora non aspettiamo più una decisione amministrativa ma quella dello stesso tribunale», ha spiegato l'assessore alle Attività Produttive del Campidoglio, Andrea Coia. Da quattro anni circa 200 sono state le bancarelle spostate, tra quelle di via Tuscolana, via Tiburtina, via Ugo Ojetti e via Appia, con l'obiettivo di dare loro una localizzazione più idonea ed essere meno d'intralcio alla circolazione stradale.

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I BANCHI DI PRATI
Al mercato rionale di Prati oggi ci sono 56 banchi, di cui 17 ancora non sono assegnati. Quindi è chiaro che la delocalizzazione andrà a rimpolpare gli spazi vuoti: 11 saranno quelli dei commercianti presenti in viale Giulio Cesare, due di quelli di via degli Scipioni e uno di via Germanico. Un innesto che riempirà quindi quasi tutto lo spazio al chiuso. La vicenda si trascina da molto tempo. Già quattro anni fa la polizia locale aveva segnalato al Municipio I che alcune postazioni commerciali su suolo pubblico risultavano essere in contrasto con le disposizioni del Codice della strada oltre che con quelle dei regolamenti del Campidoglio. Lo scorso 2 aprile è stato lo stesso assessore allo Sviluppo economico e Attività produttive a provare a risolvere la questione e ha chiesto al Municipio I di delocalizzare una volta per tutte.

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Qualche settimana più tardi la polizia locale ha ribadito lo stato di pericolosità delle postazioni commerciali per chi si trova a passare da quelle parti. Una questione che hanno definito di «pubblica incolumità». Ma a queste richieste non è seguito nulla. Così, per definire l'intera questione il Comune si è sostituito al Municipio attivando i poteri previsti in caso di inerzia. Secondo quanto scrive la giunta in una delibera il mancato spostamento ha determinato «situazioni di criticità» legate alla sicurezza stradale sia per la circolazione dei veicoli sia per il passaggio delle persone in quelle trafficatissime aree del centro. Ed ecco che alla fine ha provveduto da sé ed è stato citato in tribunale da chi si sente leso per questo provvedimento. Non c'è però solo il primo Municipio nel mirino: anche il secondo si trova in condizioni analoghe per alcune postazioni in via Alberto Ferrero e piazzale Flaminio. Anche qui il Campidoglio ha chiesto di muoversi.

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