Roma, incendio all’Aurelio: «Un pompiere eroe ha salvato i bambini»

I vicini sotto choc: «Abbiamo visto tutta la casa avvolta dalle fiamme e sentito il pianto disperato dei ragazzini. Povero Franco, che fine orrenda»

L'incendio all’Aurelio: «Un pompiere eroe ha salvato i bambini»
di Raffaella Troili
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Lunedì 23 Maggio 2022, 23:51

Piangono e consolano Aristotele il badante fidato di Franco Rosati. Chissà forse lui sarebbe riuscito a tirarlo su, a portarlo lontano dalle fiamme. All’Aurelio, i vicini del 75enne affetto da Alzheimer e morto in un rogo divampato per cause ancora da chiarire nella sua camera da letto sono sotto choc. «Abbiamo visto quella enorme casa avvolta dalle fiamme», raccontano in tanti. 

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«Poi un uomo, abbiamo scoperto un vigile del fuoco eroe si è introdotto in casa e ha messo in salvo sul balcone i ragazzini.

Piangevano disperati e noi gridavamo loro da sotto: “state tranquilli adesso arrivano a salvarvi, non dimenticheremo mai le loro grida d’aiuto». Tutti sono stati messi in salvo, purtroppo il signor Franco nonostante la moglie abbia tentato da sola di tirarlo su non ce l’ha fatta. L’attico al quinto piano è distrutto, Aristotele, peruviano, ricorda in lacrime: «Lavoravo da loro da sei anni, mi diceva “tu sei amico mio” era tanto bravo. Mi auguro sia morto d’infarto subito e non abbia sofferto» scuote la testa mentre tutti lo accarezzano con affetto. Un omone ricordano «lo vede quel pompiere, come lui?» indicano per far capire che non era facile tirarlo su. 

 

IL MISTERO

«Non ci spieghiamo cosa possa aver scatenato l’incendio, abbiamo pensato a tutto anche alle tende con il motore elettrico». Il signor Franco stava riposando sul suo letto per disabili «fosse stato sulla sedia a rotelle», sotto casa amici e vicini non si danno pace tutto è andato come non doveva andare. Il badante nella pausa, la moglie indaffarata con i nipoti, ognuno dice la sua, ma in fondo traspare un grande dolore e un grande affetto per tutta la famiglia. «Ho pensato a salvare i bambini, quando ho visto che non riuscivo ad alzare mio marito» ha ripetuto la signora Rosaria. 

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I RICORDI

Tutti lo ricordano con amore, la malattia mentale degenerativa aveva preso corpo da poco, lui nel cortile era comparso in carrozzina, con Aristotele, ma era dalla moglie che si faceva accudire, uniti come sempre. «Un corto circuito non è possibile, non sappiamo come è morto, vogliamo saperlo, poi dobbiamo pensare a Rosaria, a starle vicino».

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