Pomezia, giunta Zuccalà cade: finisce epoca M5S, era l'ultima roccaforte nel Lazio

La situazione era precipitata a fine luglio quando gli ex pentastellati avevano lasciato la maggioranza

Pomezia, cade la giunta Zuccalà: finisce epoca M5S, era l'ultima roccaforte
di Moira Di Mario e Fabio Rossi
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Giovedì 1 Settembre 2022, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 06:03

Era l’ultimo baluardo di quella valanga gialla che, tra il 2016 e il 2018, aveva travolto le amministrazioni della Città metropolitana di Roma e nel Lazio. Ma ieri anche sul Comune di Pomezia è stata ammainata la bandiera del M5s. Dopo mesi di turbolenze, seguite alle scissioni interne ai pentastellati, sono arrivate le dimissioni contemporanee di quattro consiglieri di Pomezia Attiva, ex grillini, e di tutti gli esponenti dell’opposizione. La crisi politica è anche formalmente aperta, travolgendo la giunta guidata da Adriano Zuccalà. Gli attriti andavano avanti da almeno un anno e mezzo, con Iolanda Mercuri, Zaira Conficconi, Silvio Piumarta e Marco De Zanni (gli ex pentastellati) che hanno tentato più volte di ricucire. Ma la situazione è precipitata il 31 luglio scorso, quando i quattro ex 5 Stelle hanno abbandonato la maggioranza, accusando il sindaco - quasi a fine mandato, con le elezioni comunque in programma nella prossima primavera - di «mancanza di trasparenza e coinvolgimento della base, arroganza e incapacità».

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LA FINE


In trenta giorni lo strappo è diventato ancora più profondo con Zuccalà convinto a rimanere ben saldo al suo posto sebbene non avesse più i numeri per governare. A nulla sono serviti gli inviti a dimettersi da parte di centro sinistra e centro destra anche quando all’ultimo consiglio comunale, il 26 agosto, la maggioranza è andata sotto per quattro volte. Le accuse del primo cittadino agli ex grillini di «alzare il tiro solo per ottenere poltrone», lanciate dal sindaco all’indomani dell’assise, hanno mandato su tutte le furie i quattro civici. Che hanno così deciso di mettere la parola fine all’amministrazione. E ieri insieme al resto dell’opposizione hanno protocollato le dimissioni, sfiduciando di fatto Zuccalà. Quest’ultimo risponde alle accuse: «Nove anni di lavoro nell’esclusivo interesse della città messi a repentaglio da quattro ex consiglieri del Movimento - attacca il primo cittadino, appena sfiduciato - Nelle segrete stanze di un notaio, da parte di persone che non sanno nemmeno cosa voglia dire rappresentare una città».

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LA SITUAZIONE


Ora si aspetta l’arrivo del commissario straordinario, che traghetterà Pomezia fino alle prossime amministrative. «La colpa è certamente del sindaco che non è stato capace di tenere la maggioranza compatta, che ha avuto in questi anni molti consiglieri e assessori dimissionari - sottolinea la deputata dem Patrizia Prestipino - Inoltre abbiamo assistito in questi anni ad un totale distacco dai cittadini; c’è stata assenza di dialogo e quindi ora Pomezia ha bisogno di chi segua veramente quel territorio». Critico anche l’ex sindaco grillino Fabio Fucci, nel 2018 sfiduciato a tre mesi dalle elezioni dagli stessi 5 Stelle. «Zuccalà e il M5S hanno fallito – dice l’attuale capogruppo leghista - Il sindaco si è dimostrato scarso e con inesistenti doti da leader.

Sono andati finalmente a casa e Pomezia è stata liberata».

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