Bufera sul Pomezia Calcio, travolto dallo scandalo di una presunta maxi frode fiscale per oltre sette milioni di euro, portata alla luce dai finanzieri del comando provinciale di Roma che hanno sequestrato più di quattro milioni tra beni mobili e immobili nei confronti della società sportiva dilettantistica e di tre imprenditori, tutti, secondo le Fiamme gialle, con un ruolo attivo nella gestione della società. Le indagini, portate avanti dai berretti verdi della compagnia di Pomezia e coordinate dalla procura della Repubblica di Velletri, erano partite nel 2019 durante una normale verifica fiscale.
Le indagini
Nel corso dei controlli sarebbe emerso che dietro la veste giuridica società sportiva dilettantistica del Pomezia Calcio si sarebbe nascosta in realtà un’impresa di capitali con ricavi milionari, provenienti prevalentemente dalla vendita della pubblicità.
Reazioni
Dopo i sequestri di ieri il Pomezia Calcio 1957 è tornato a farsi sentire attraverso un comunicato pubblicato sul sito e sui social. «Il Pomezia Calcio 1957 in merito alle notizie di una presunta frode fiscale – scrivono dall’associazione sportiva dilettantistica - comunica di essere totalmente estranea ai fatti contestati e ha dato mandato ai propri legali di difendersi nelle sedi opportune. Inoltre si precisa che la società Pomezia Calcio 1957, nata il 1 luglio 2019, è una ASD sana e in regola con tutti gli adempimenti fiscali previsti. Pertanto si intende tranquillizzare tutti i tesserati e i tifosi rossoblù che il Pomezia Calcio 1957 continuerà più forte di prima ad essere un punto di riferimento per la città e non solo». La squadra è già stata iscritta al nuovo campionato e la stagione 2022–2023 non subirà alcuno stop. Intanto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri, condividendo le proposte formulate dalla procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche “per equivalente”, delle disponibilità finanziarie e dei beni mobili e immobili degli indagati tra Pomezia, Roma, Teramo e Spoleto. La vicenda potrebbe arrivare anche sul tavolo della procura della Federazione italiana gioco calcio, almeno per le stagioni disputate dalla vecchia società, sempre che la stessa procura non evidenzi collegamenti tra la ex società e quella attuale. Sarà poi la Corte federale a decidere gli eventuali provvedimenti da adottare.