Poliziotti uccisi a Trieste, Velletri si stringe attorno a Matteo Demenego

Velletri si stringe attorno al suo martire Matteo
di Ermanno Amedei
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 21:48

Sciarpa della Roma e tricolore oltre al berretto della sua divisa sulla bara. Cosí, sotto l'altare nella cattedrale di San Clemente a Velletri, era stato sistemato il feretro di Matteo Demenego, l'agente di Polizia ucciso a Trieste il 4 ottobre scorso insieme al collega Pierluigi Rotta. Una cattedrale piena all'inverosimile di rappresentanti delle istituzioni e di tantissime persone che hanno voluto omaggiare il loro concittadino. Una partecipazione così massiccia che ha messo a dura prova anche la gestione del servizio di sicurezza stretto per via della presenza delle tante autoritá e figure istituzionali. Presenti Il prefetto e il questore di Roma oltre al presidente del Lazio Zingaretti.
 

 



“La Cattedrale aperta tutta la notte per Matteo – ha detto il vescovo Vincenzo Apicella durante l'omelia – Matteo, simbolo della nostra città, persona che resterà nella nostra memoria come una delle persone belle che questa citta ha saputo far crescere”.

“La violenza è stupidità e assurdità – ha anche detto - Lo dimostra in casi come questo, dove non si riesce a trovare una spiegazione per un gesto di stupida violenza. Matteo – ha concluso Apicella - ha donato la sua vita molto prima del 4 ottobre. Lo ha fatto giorno per giorno facendo quello che ha sempre desiderato di fare pur sapendo che ciò che faceva nascondeva pericoli mortali. Come un martire che non cerca la morte ma che gli viene inferta”.
Un silenzio squarciato solo da un fragoroso applauso al momento dello scambio del gesto di Pace. All’uscita un folto picchetto d’onore ha salutato la bara portata a spalla dai colleghi di Matteo e dal fratello. Dietro i genitori e i parenti. 

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