Roma, «Politecnico entro il 2023»: laboratori all'ex Forlanini

Roma, «Politecnico entro il 2023»: laboratori all'ex Forlanini
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Mercoledì 7 Luglio 2021, 08:57

I primi corsi sono attesi nel 2023. L'investimento per partire è di 400 milioni di euro. Soprattutto alla base del progetto c'è un'alleanza tra il mondo delle imprese (in primis quelle aderenti a Unindustria), le università romane e la Regione Lazio. Prende forma il Politecnico che manca nella Capitale, nonostante qui ci sia la più alta platea di laureati in Italia (poco più di 30mila solo nel 2019), mentre le aziende locali non riescano a trovare ogni anno almeno 4mila figure tra ingegneri, sistemisti, medici, fisici o chimici.
OBIETTIVI
Ieri, nella sede della Camera di Commercio, Unindustria, i tre principali atenei della città (la Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre) hanno presentato il Rome Technopole, partito proprio su spinta della Confindustria del Lazio. L'obiettivo è triplice: mettere assieme le eccellenze universitarie esistenti; crearne di ulteriori con la il lancio di corsi e il reclutamento dei migliori ricercatori sul mercato; allestire un polo di laboratori all'avanguardia in una parte dei locali che ospitavano l'ex ospedale Forlanini. Come si legge nel piano, si lavorerà per «potenziare l'attrattività del sistema regionale di formazione ricerca, innovazione, produttività industriale con riferimento alle discipline che hanno ricadute sulla transizione energetica e alla sostenibilità, la trasformazione digitale, l'agri-bio farmaceutica e la salute». Ma per farlo, servono sia «percorsi accademici per allineare le competenze dei laureati alle esigenze dei profili professionali più richiesti» sia «implementare un modello pubblico-privato eccellente per le partnership stabili tra ricerca e imprese». E su questo fronte, stanno collaborato al Rome Technopole grandi realtà come Accenture, Acea, Almaviva, Capgemini, Catalent, Coima, Edison, Elettronica, Eni, Ericsson, Gala, Ibm, IntesaSanpaolo, Ised, Janssen, Leonardo, Patheon, Sanofi, Sogin, Sose, Unicredit e Westpole. Per quanto riguarda il finanziamento per il nuovo ateneo, si punta a recuperare risorse dal Recovery fund, mentre il resto sarà messo a disposizione dalla Regione Lazio e dalle aziende che sponsorizzano il progetto.

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Al riguardo il governatore Nicola Zingaretti ha voluto sottolineare che il futuro Politecnico «è l'inizio del futuro, non un semplice segnale di ripartenza. Nel Lazio stiamo combattendo per chiudere la stagione del Covid con una grande campagna di vaccinazione e di contenimento dei contagi. Ma stiamo aprendo anche la stagione dello sviluppo, del lavoro e del benessere: Rome technopole vuole dare ai giovani e a questa regione uno strumento in più per essere protagonisti del futuro. Inseriremo questa progetto come proposta nel Recovery». Dal canto suo il presidente di Unindustria Angelo Camilli - che ieri ha presentato il progetto con i suoi predecessori Luigi Abete, Aurelio Regina, Maurizio Stirpe e Filippo Tortoriello - ha ricordato «l'apporto di grandi imprese nazionali e multinazionali. L'obiettivo del progetto è quello di creare figure professionali, realizzare corsi di altissima formazione universitaria inter-ateneo, che vedranno la collaborazione delle tre università romane nelle discipline dei settori del digitale, trasformazione energetica e biofarma. Questi tre settori, su cui siamo molto forti a livello regionale, sono fondamentali per il futuro del nostro Paese». Ha aggiunto Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio: «Roma in questi anni non ha saputo costruire una filiera tra il sapere e il fare. Dobbiamo guardare a un'inversione di tendenza, altrimenti sarà il declino». Nel Lazio si concentrano il 32 per cento degli addetti alla ricerca e il 44 per cento della spesa per il settore. Ci sono eccellenze come la farmaceutica, che registrano il 39 per cento dell'export del comparto. Anche per questo Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, sottolinea: «Non guardate soltanto a quello che faremo in più, ma anche a tutto quello che in campo accademico il Lazio già produce e che con il nuovo Politecnico sarà meglio coordinato. Senza dimenticare che stiamo facendo uno sforzo non soltanto per Roma, ma per tutto il Paese». Ha aggiunto il collega, il numero uno di Tor Vergata Luca Pietromarchi: «Lavoreremo soprattutto per implementare la collaborazione con i centri di ricerca delle imprese».
Francesco Pacifico
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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