Roma, plichi bomba, vittima anche un fornaio. L’ipotesi di un emulo di Unabomber

Roma, plichi bomba, vittima anche un fornaio. L’ipotesi di un emulo di Unabomber
di Adelaide Pierucci
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Sabato 14 Marzo 2020, 10:53

Polvere pirica, filo per l’innesco e una batteria da nove volt. Spediti in una busta formato A4 col solito mittente inventato riportato nel retro. L’ultima delle dieci lettere esplosive della stessa fattezza finora spedite tra Roma con qualche puntata fuori provincia è stata intercettata nel centro di smistamento dell’Ufficio postale di via Empolitana, a Tivoli, l’altra mattina. Faceva parte di una partita di quattro plichi esplosivi fatti recapitare nella stessa giornata con lo scopo di ferire i destinatari.

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Il pasticcere, Orlandino Segreti, un fornaio imprenditore del dolce, ora titolare di un negozio a Tivoli, avrebbe potuto ricevere il plico nella sua casa, a Castel Madama, se non fosse stato intercettato in tempo. Ascoltato dalla Digos ha escluso di avere ricevuto minacce o missive analoghe. Così come gli altri destinatari degli altri pacchi, due funzionarie amministrative in pensione dell’università Tor Vergata, la moglie di un ex agente di polizia penitenziaria, il legale di Priebke, un ex militante di Casapound, un portiere d’albergo. Gli investigatori sono alla ricerca di un nesso tra i destinatari: è lavorando sul variegato mondo dei destinatari dei plichi che gli inquirenti sperano di imboccare la pista che li porti ai veri mittenti. A piazzale Clodio si indaga per attentato con finalità di terrorismo e lesioni personali commessi probabilmente da un’unica mano, al massimo spalleggiata da un complice. Ipotesi che sommata alla circostanza dell’aspetto artigianale dei composti eplosivi potrebbe portare a scartare la pista che ad agire sia una frangia antimilitarista della galassia anarchica pronta seminare paura. Dietro ai plichi che esplodono al momento dell’apertura potrebbe esserci pure un giustizialista solitario o semplicemente un emulo di Unabomber, divenuto anche protagonista di una miniserie televisiva su Netflix. 
 
Il plico bloccato al centro meccanografico di Tivoli era in arrivo da Fiumicino e riportava come mittente un uomo di Castel Menardo, borgo in provincia di Rieti. Sempre nella stessa mattina lo stesso tipo di allarme era scattato altre due volte. Una a Ronciglione sempre in un centro di smistamento postale: la direttrice si è insospettita e non lo ha aperto. L’ordigno è stato fatto brillare dopo l’intervento di artificieri, Ris, cinofili, carabinieri di Ronciglione e del reparto operativo di Viterbo. Ed un altro è stato intercettato nel centro postale di Fiumicino. Nei giorni scorsi un altro era arrivato a Palombara Sabina indirizzato ad un portiere di un palazzo di Ponte Milvio. Mentre il giorno precedente una busta esplosiva è stata consegnata ad una 55enne di Fabrica di Roma: lo aveva trovato nel suo cortile, è rimasta ferita a una mano e ad un braccio.

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