Enrico Vanzina: «Il “mio” Piper senza violenti dove scoprivi nuove emozioni»

Il celebre locale romano chiuso per risse

Enrico Vanzina: «Il “mio” Piper senza violenti dove scoprivi nuove emozioni»
di Enrico Vanzina
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Giovedì 19 Maggio 2022, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 00:27

Cambiano i tempi. Ai miei tempi si andava a ballare per cercare allegria, divertimento, amicizia, amore. Oggi si cercano risse. E, infatti, un’ordinanza del Questore di Roma ha messo i sigilli al più famoso locale da ballo romano per spintoni, botte, calci e pugni. Stiamo parlando del Piper, dove per la mia generazione tutto nacque, con l’Equipe 84, i Rokes, Renato Zero, Patty Pravo, Loredana Berté e noi ragazzi che facevamo la fila per entrare in quel luogo mitico entrato nella storia del costume del nostro Paese.
Il Piper dei miei amici Crocetta e Bornigia (sempre siano lodati) aprì i battenti il 17 febbraio del 1965. E io quella sera c’ero. Ero minorenne, ma c’ero. Feci di tutto per esserci. Insieme a un amico più grande di me fregammo in garage la Giulietta di papà Steno e ci avventurammo nella notte diretti al Piper. Guidavo io, un vero idiota. 

 

Prima di arrivare in via Tagliamento tamponai l’auto di un avvocato. Sia lodato anche lui. Scesi piangendo, supplicandolo di non denunciarmi e soprattutto di non chiamare mio padre. Lui capì. Ci mettemmo d’accordo. Pagai i danni con sei mesi di rate. Erano davvero altri tempi. Gli avvocati avevano il cuore d’oro. 
Insomma, in qualche modo entrai al Piper e capii che quella sera avrebbe cambiato la mia vita. Fu così. Dopo, nulla per me fu la stessa cosa. Provai il brivido del Pop Rock. Iniziai a farmi crescere i capelli. Conobbi delle ragazze che mi fecero capire cosa significa l’attrazione. Incontrai amici con i quali ho condiviso non solo l’adolescenza, ma con certi addirittura la vita. Era la scoperta della libertà, era il mondo nuovo che avevamo odorato in Inghilterra e in America ma che finalmente metteva le sue radici anche nella nostra vecchia Roma.
Al Piper ho anche girato molti film. Nel 2006, insieme a mio fratello Carlo, abbiamo ambientato molte scene del Tv Movie “Piper”. Nel locale girammo con Carol Alt, Martina Stella che imitava Patty Pravo e Maurizio Mattioli. 
Durante le riprese sentivo una dolce nostalgia che si impossessava di me.

Fu un viaggio all’indietro, un tuffo nella spensierata atmosfera degli Anni ‘60.


Oggi quella spensierata atmosfera è svanita. Oggi, quotidianamente, i fidanzati uccidono le compagne per folle gelosia. Oggi fuori dalle discoteche dei branchi di violenti pestano a colpi di arti marziali un povero ragazzo che cercava solo la felicità. Oggi in discoteca i teenager si sfondano di alcol e di sostanze micidiali che non li porteranno certo verso quella felicità. E in questo panorama desolante, la chiusura del Piper per risse è una fotografia spietata e crudele di un mondo stravolto dalla pazzia.
Dove è addirittura riesplosa una guerra, come se la nostra generazione che predicava pace e amore fosse oramai lo sbiadito ricordo di un mondo preistorico. No, io c’ero in quel mondo. E sono felice di esserci stato. Cambiano i tempi, ma i ricordi no. 

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