Roma, piombo delle batterie dall’Ama ai campi rom: la tratta dell’oro grigio

Uno dei depositi della municipalizzata Ambiente della Capitale
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 11:06

Cento furti in due mesi. Bastava saltare la rete, introdursi nel centro di raccolta di rifiuti di Ama di Cinecittà, e poi fuggire via con carrelli e passeggini carichi di batterie esauste di auto. Ma anche efficaci prelievi “porta a porta”, altrettanto abusivi in più punti della città, organizzati per strada, abitazioni, meccanici e autodemolitori. Furti e raccolta fai-da te, organizzati da rom. Una retata di arresti - 23 misure cautelari di cui 8 ai domiciliari - eseguita ieri dai carabinieri, ha scoperchiato due organizzazioni a Roma, con base a Magliana e a Tor Sapienza, dedite al traffico abusivo di batterie di auto al piombo, spedite poi oltralpe, in Romania, o nel napoletano. 

La bassa manovalanza era gestita da rom, addetti a spedire i ladri e raccoglitori abusivi. A gestire il traffico ed arricchirsi, invece, commercianti e imprenditori del settore sprovvisti di autorizzazioni, per lo più romani spalleggiati da un manipolo di aiutanti stranieri. Trentacinque gli indagati. Undici tir sequestrati. Traffico illecito di rifiuti pericolosi e autoriciclaggio, i reati contestati dai pm Carlo Villani e Mario Palazzi. «Ho la schiena a pezzi. Oggi ho caricato 18 tonnellate di batterie», si sfoga Dimitrov Yonkiski, detto il “bulgaro di Roma’’, in una intercettazione captata grazie a un ‘’rifiuto esca’’. 

È bastato lasciare una microspia su una batteria esausta, ma anche seguire con gps installati su un paio di mezzi usati dagli indagati per ricostruire le modalità di azione delle due organizzazioni.

Il costo della batterie si aggiravano sui 55 centesimi al chilo. Un rivenditore (abusivo), che acquistava dai rom per pochi spiccioli, al telefono tratta con un altro abusivo del settore. «Io le vendo a 55 centesimi al chilogrammo. Ne ho 500 quintali, 50 tonnellate, puoi venirtele a caricare pure domani». 

Rifiuti a Roma. Ama, un altro passo indietro: controlli sulla raccolta saltati


Una compravendita però saltata dopo che un tir con venti tonnellate di batterie era stato intercettato nei pressi di Fiano Romano. Le prime telecamere sono state installate nel centro di raccolta Ama di Cinecittà a fine maggio del 2019, dopo una sfilza di denunce sporte dai custodi. Così tutti i furti, ma anche due ricettazioni, sono state provate dagli inquirenti con filmati e fotografie e in ordine cronologico dai carabinieri forestali. A spuntare il primato nei furti Gheorghe Manta, un trentacinquenne originario di Bacau, in Romania, e domiciliato in un insediamento rom di via Tuscolana. Mente del traffico abusivo nazionale secondo gli inquirenti sarebbe stato un commerciante della Magliana, spalleggiato dal suocero e da un cugino. Aveva intestato un deposito a un dipendente magrebino per rimanere nell’ombra. Ma dopo giornate di pedinamento e appostamenti gli investigatori hanno accertato anche le modalità con cui le batterie venivano caricate e trasportate altrove. Venivano coperte da pneumatici ammassati nel retro di furgoni. 
 

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