Roma, piazza Venezia, sì ai lavori: erano bloccati dal Giubileo

Piazza Venezia: via ai lavori entro la fine del 2019
di di Stefania Piras
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Sabato 9 Novembre 2019, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 11:12
Ci sono voluti 1460 giorni, quattro anni, per aggiudicare la gara del rifacimento del manto stradale di piazza Venezia con i fondi del Giubileo straordinario stanziati nel 2015. E la notizia non è tanto che l'hanno aggiudicata e quindi entro la fine dell'anno partiranno i cantieri ma l'ottimismo, ripulito delle lungaggini maturate fin qui, con il quale si pensa di concluderli. In Campidoglio, infatti, hanno previsto una campagna di informazione con un enorme countdown in bella vista che ogni giorno segnalerà quanto manca alla fine dei lavori programmati per durare al massimo duecentodieci giorni. Perché avviare i lavori pubblici, a Roma, è un evento straordinario. Un Capodanno con il coro: «Meno dieci, meno nove, meno otto...». E a Natale potrebbe partire anche il progetto di pedonalizzazione parziale di piazza Venezia, con l'obiettivo di riproporlo ogni domenica.
Sette mesi, secondo il Campidoglio, durerà il cantiere per il rifacimento del manto stradale di piazza Venezia e piazza Ara Coeli. Per 210 giorni di cantiere, tutti da vedere ancora, ne sono trascorsi 1460 di burocrazia, e di gare. D'appalto? Macché, gara tra dirigenti per non partecipare alla commissione aggiudicatrice. Sette volte si sono dovuti sostituire i membri della commissione. Ammutinamento. Anche sorteggiati, i colletti bianchi hanno sempre trovato il modo di chiamarsi fuori. In questi quattro anni c'è chi ha marcato visita, chi «proprio non me la sento», chi «che peccato, dopodomani vado tecnicamente in pensione». A un certo punto, la sindaca Virginia Raggi, decise di prendere un presidente di commissione esterno con un bando. E allora via a un bando per cercare di far partire il bando. Perché piazza Venezia è sempre stato il bando, simbolo di un pezzo (malconcio) di città iper esposta al traffico di romani e turisti.
Una volta, al quarto sorteggio uscì pure il funzionario giusto, ma senza requisiti per guidare la commissione.
Altro giro, altra corsa, altro funzionario che però, piccolo particolare, risultava coinvolto in un'indagine per tangenti sugli appalti per le buche. Alla fine la commissione si è formata il 30 maggio 2018, la seduta pubblica con le valutazioni delle 23 offerte tecniche c'è stata il 19 dicembre 2018. È la volta buona? No. Questa estate arriva un'altra grana. E l'Amministrazione si vede costretta a imporre alle imprese vincitrici di sostituire un'azienda ausiliaria «per la quale sussiste motivo obbligatorio di esclusione». La gara è stata aggiudicata dopo il parere finale dell'Anac. E comunque il 31 ottobre scorso, dopo quattro anni. Quattro anni di incidenti, di montagne russe con lo scooter, di avvallamenti e conche degni di un canyon, di buche e crateri lunari, di semiassi sgangherati e sospensioni sballate. Non c'erano soldi per avviare i cantieri? Macché. Nel 2015 in occasione del Giubileo della Misericordia, l'ex sindaco Ignazio Marino, inserì la piazza tra le manutenzioni straordinarie fondamentali per accogliere i 20 milioni di pellegrini che sono effettivamente arrivati nella Città eterna. Lo Stato finanziò l'opera con 5,6 milioni di euro. La Porta Santa si aprì l'8 dicembre 2015 e si chiuse il 20 novembre 2016. Nel frattempo si sono succeduti un commissario prefettizio, Francesco Tronca, ed è arrivata la prima cittadina grillina Virginia Raggi che è sindaca da tre anni e mezzo.
Sulla carta doveva essere un piano Marshall. Nella lista delle opere c'era persino la raccolta differenziata al 100% per gli hotel. Ma è andata molto diversamente. A piazza Venezia i cantieri non sono mai partiti e la spazzatura delle utenze commerciali rimane a marcire per la strada. Ora che i lavori sono imminenti è previsto anche un piccolo indotto turistico- pedagogico Ecco come (non) si fa. Ci saranno infatti visite guidate con le scolaresche che potranno aderire alla campagna Adotta un sampietrino e vedere così dei veri selciaroli, protagonisti di una storia più unica che rara: «C'erano una volta, quattro anni fa, cinque milioni di euro che non siamo riusciti a spendere». C'è anche il colpo di scena: i fondi andranno perduti se i lavori non saranno avviati entro il 31 dicembre 2019. Com'era? Meno dieci, nove, otto...
 
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