Caro pedaggi A24 e A25: la rivolta di 100 sindaci di Lazio e Abruzzo, proteste a Roma e traffico bloccato da corteo-lumaca

Lotta dura contro il boom pedaggio sull'A24. Il 27 dicembre corteo Lumaca dei Tir sull'A24 e A25
di Antonio Scattoni
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Sabato 18 Dicembre 2021, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 23:45

Si inasprisce la lotta contro il boom - pedaggi che scatterà dal 1° gennaio 2022 sull’A24 e A25. I cento sindaci di Lazio e Abruzzo,  inascoltati dal Parlamento,  non indietreggiano di un millimetro e preparano due manifestazioni per le feste. Sarà un Natale di passione per gli amministratori pubblici da Subiaco a Tivoli, da Vicovaro a Carsoli, da Castel Madama a Riofreddo a Pisoniano, fino all’Aquila.

Il 23 dicembre saranno davanti al Senato dove è in discussione la legge di bilancio e il   27 parteciperanno a un  corteo lumaca insieme ai Tir degli autotrasportatori su tratti dell’autostrada  Roma - L’Aquila e Roma  - Pescara: i camion andranno a passo d’uomo in colonna con possibili pesantissime ripercussioni sul traffico delle festività. Sono in gioco aumenti da 700- 800 euro a pendolare all’anno  che per i camionisti potrebbero diventare 2000-3000.

Ai 100 primi cittadini Laziali e Abruzzesi  non basta la promessa, per ora solo verbale, di un rinvio di quattro mesi del maxi aumento del 34% del pedaggio autostradale, che comunque dovrà essere approvato con un emendamento in sede di approvazione della legge di Bilancio da parte del Parlamento. I sindaci hanno chiesto a gran voce anche con manifestazioni sotto il Ministero dei Trasporti guidato da Enrico Giovannini già presidente Istat e Ocse e negli incontri allo stesso dicastero una soluzione definitiva che blocchi il caro pedaggi e metta in sicurezza l’intero tratto autostradale dell’A24 e A25.

“A questa assordante indifferenza - scrivono in un comunicato i 100 sindaci di Lazio e Abruzzo -  si risponde con nuove azioni. Il  23 Dicembre, dalle ore 10,30 i Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo, insieme ai rappresentanti degli autotrasportatori e ai cittadini che vorranno unirsi, ai rappresentanti regionali invitati, torneranno a far sentire la propria voce nei pressi di Palazzo Madama a Roma per rammentare ai parlamentari, impegnati nell’approvazione della legge di bilancio,di trovare una soluzione concreta e definitiva al  problema  dei pedaggi  e della sicurezza della A24/A25.

Pochi “spiccioli” per dare risposte concrete. E il corteo lumaca del 27 insieme ai Tir degli autotrasportatori ribadirà la necessità di chiudere definitivamente questa vicenda all’italiana. I sindaci e gli amministratori non mollano”. 

Il pedaggio su A24 e A25 è fermo al 2017 ma in 14 anni è aumentato del 187%, il concessionario la  Strada dei Parchi ha presentato dal 2013 un  piano economico finanziario per la messa in sicurezza ma non è stato ancora approvato dai vari governi.

“Se in nove anni il piano  non è stato approvato – dice Velia Nazzarro sindaco di Carsoli e coordinatrice del Comitato – figuriamoci in soli 4 mesi. La toppa del rinvio di quattro mesi non ci basta e poi deve essere ancora approvata, ad oggi  il maxi aumento scatterà dal prossimo 1 gennaio”. Ha quasi dell’incredibile il fatto che l’invito rivolto agli onorevoli  eletti da un’area con centinaia di migliaia di residenti sia caduto nel vuoto. I Comuni chiedevano  una riunione chiedendo agli eletti  di “unirsi a una battaglia sacrosanta”. All’invito hanno risposto  in tre, Stefania Pezzopane ( Pd) ,Carmela Grippa e Gianluca Vacca ( M5 Stelle), troppo pochi per organizzare qualcosa. Il Messaggero sulla vicenda della mancata partecipazione ha chiesto una intervista  a due noti parlamentari di partiti opposti  eletti nel Lazio.  Risultato: vaghe risposte in un caso,silenzio in un altro.  

“Il  Governo - scrivono i sindaci - e i  parlamentari, eletti dal popolo, ascoltino i piccoli Amministratori, così funziona una  democrazia”.

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