Dopo la prima ricognizione di lunedì, l’altro giorno gli agenti della polizia locale di Albano, coordinati dal comandante Mauro Masnaghetti, hanno definitivamente allontanato gli occupanti, per permettere agli operai inviati dai proprietari degli immobili di murare gli accessi ai casolari.
Pavona può voltare pagina, liberando la zona di Casette dal degrado. Nei casolari, infatti, da almeno otto anni, si sono succedute decine e decine di persone. Il primo sgombero fu nel 2015, quando intervennero in forze polizia e carabinieri per allontanare i tanti che lì si erano stabiliti. Fu inutile e poco dopo arrivarono altri senzatetto, compresi gli ultimi che vivevano in quelle strutture ormai da un lustro.
Gli occupanti erano stati identificati ad inizio settimana. Nonostante fossero stati invitati ad abbandonare immediatamente i casolari, all’arrivo degli operai erano ancora nei locali.
Gli agenti hanno trovato una situazione di degrado totale. All’esterno, numerosi cumuli di rifiuti, bottiglie, ferro, plastiche, latta e, addirittura, detriti d’amianto. Negli ambienti interni, in mezzo ad una grande sporcizia, materassi a terra, mobilio in disuso, reti e brande affiancate a cucine improvvisate, con bombole e fornelli da campeggio. Pessime le condizioni igieniche e spiccano bagni di fortuna, allestiti con sedie bucate e bidoni, da cui esalava un fetore insopportabile. In ultimo, il Comune, tramite il comando della polizia locale, ha ordinato alla proprietà anche di provvedere quanto prima a bonificare l’area. «La situazione si era spinta oltre ogni limite – commentavano ieri alcuni residenti di via Casette - e continuava ad alimentare allarme, disagio e paura, soprattutto la sera».
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