L'uomo, benchè ferito e sanguinante, è riuscito a scappare e chiedere aiuto. Le indagini hanno permesso di far luce sulla vicenda, identificando i principali autori del fatto in due giovani, Alessandro Faina e Marco Tricarico.
Il primo, spinto da un forte risentimento e una voglia di vendetta dovuta a pregresse relazioni sentimentali della moglie con il nipote della vittima, dopo alcuni avvertimenti fatti di minacce ed intimidazioni, ha deciso di passare alle maniere forti. Così, il 7 marzo, insieme al suo amico, pur essendo sottoposto al regime degli arresti domiciliari, è uscito da casa di via dei Papiri a Roma e si è diretto verso Pavona dove, dopo aver atteso che la vittima rientrasse in casa, ha fatto irruzione e l'ha colpita con varie coltellate, sfregiandola per sempre sul viso. Subito dopo i due hanno cosparso di liquido infiammabile l'intera abitazione dandola alle fiamme. Nel corso dell'indagine è stato altresì accertato che Alessandro Faina, nonostante fosse sottoposto al regime della detenzione domiciliare, è evaso in due circostanze grazie anche all'aiuto di vari fiancheggiatori, finiti anch'essi nella rete degli investigatori e denunciati per favoreggiamento, che gli fornivano protezione e assistenza, tenendolo nascosto in un'abitazione della periferia romana, nonchè rifornendolo quotidianamente di soldi e cibo. Pedinando questi ultimi, oggi destinatari di varie perquisizioni, i carabinieri lo scorso aprile lo hanno arrestato per evasione portandolo in carcere dove è tuttora detenuto.
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