Scuola, stop pasti a soli quattro euro: «Qualità a rischio»

Scuola, stop pasti a soli quattro euro: «Qualità a rischio»
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 19 Agosto 2019, 08:19

Troppo bassi quei prezzi per pensare che il pranzo servito ai bambini di Roma da quelli che frequentano i nidi fino alle elementari fosse davvero consono, di qualità, prima ancora che buono. Come si può mettere in un piatto, ogni giorno, a 4,40 euro un pasto dignitoso per piccoli alunni che devono crescere? Eppure qualche società, tra quelle che hanno presentato l'offerta al bando per la refezione scolastica elaborato dall'amministrazione comunale grillina, lo ha pensato. Tant'è vero che la maggior parte delle proposte, planate sul tavolo del dipartimento Servizi educativi, contemplava offerte per singoli pranzi il cui costo oscillava tra i 4,30 e i 4,40 euro.

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I CONTROLLI
Cifre insolite, a essere garbati, che non solo hanno fatto esplodere, nei mesi scorsi, la preoccupazione di centinaia di famiglie e genitori ma che hanno insospettito perfino l'Anac che ora, proprio su quelle domande, pare abbia avviato dei controlli. «L'Autorità anticorruzione spiega la presidente della commissione Scuola, Maria Teresa Zotta fa il suo lavoro, anche il dipartimento sta visionando le proposte arrivate nelle settimane scorse per capire in che modo sono state elaborate e prodotte e per accertare, dunque, che non ci siano irregolarità». Momentaneamente, dunque il tanto discusso concorso che doveva cancellare il sistema finora adottato dal Campidoglio nel garantire la mensa nelle scuole di sua competenza è in stand-by. Risultato? I tempi per l'aggiudicazione si allungano ma all'inizio della scuola manca meno di un mese.

LA PROROGA
Chi penserà allora ai pasti per i piccoli alunni? La missiva, licenziata dal dipartimento Servizi educativi, porta in calce la data del 5 agosto: «Nel mese di Settembre, per i nidi, le derrate alimentari saranno fornite dall'attuale affidatario, la preparazione dei pasti per i bambini sarà realizzata dal personale Multiservizi incaricato per tale attività». Discorso pressoché analogo anche per le altre scuole dove «il servizio di ristorazione scolastica si legge sempre nella lettera sarà svolto dalle imprese attualmente affidatarie». Il problema però è tutt'altro che risolto: se al termine delle verifiche la procedura dovesse essere annullata, perché di fatto nessuna società che ha partecipato sarebbe titolata a ottenere l'appalto, si dovrebbe ripartire da capo con il concorso. E nel mentre? La proroga è stata decisa per il solo mese di settembre. Ma poi?

LE RIPERCUSSIONI
«Sono mesi che denunciamo come il bando del M5S per la refezione non garantisce un servizio di qualità e non tutela i lavoratori delle mense scolastiche accusa la consigliera dem in aula Giulio Cesare, Valeria Baglio Abbiamo presentato più di una mozione per chiederne il ritiro in autotutela, puntualmente bocciate in aula. Sindaca e Assessora hanno sempre dichiarato che tutto si sarebbe concluso nel migliore dei modi ed invece non è stato così».

LA SOLUZIONE
A rimetterci, alla fine, potrebbero essere soltanto i bambini, costretti forse a portarsi il pranzo al sacco da casa per mangiare qualcosa a scuola. La consigliera Maria Teresa Zotta, tuttavia, è fiduciosa: «Se il bando dovesse alla fine essere annullato si andrà in proroga anche nei mesi a venire in attesa che venga elaborato un nuovo concorso».
 


 

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