Roma, lo scempio del parking sui nuovi marciapiedi: giungla di auto in sosta

Gli scivoli per disabili usati come rampe. «La sosta è vietata ma nessuno controlla»

Roma, lo scempio del parking sui nuovi marciapiedi: giungla di auto in sosta
di Laura Bogliolo
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 22:46

Barcolla, si ferma, si sbraccia, sospira e sbotta: «Non si può passare, possibile che nessuno faccia rispettare le regole?». La passeggiata in Centro di Teresa, 68 anni, romana, termina in via dei Due Macelli, poco prima dell’incrocio con via di Capo Le Case. Piazza di Spagna per lei resta un miraggio e riesce solo a intravvedere in lontananza la colonna dell’Immacolata. Davanti a Teresa, infatti, c’è un muro di lamiere bianche che prende le forme di un furgone.

«Nessuno controlla chi parcheggia in modo selvaggio sul marciapiede appena rifatto, nessuno interviene per far rispettare le regole a chi toglie spazio ai pedoni, sono costretta a scendere sulla strada rischiando, così, di farmi investire...». Non sono passati neanche due mesi dal restyling dei marciapiedi di via dei Due Macelli trasformata in un boulevard, ma la disfatta delle regole è già storia in quest’angolo di Roma sul quale ogni giorno scende un silenzio assordante davanti allo scempio dei passaggi pedonali oltraggiati da camion, furgoni e auto a noleggio. 

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LA DISFATTA DELLE REGOLE

Il progetto ha previsto la riqualificazione delle carreggiate con la nuova pavimentazione in sanpietrini, ma anche il completo rifacimento dei marciapiedi con l’ampliamento degli spazi pedonali. Un sogno, insomma, per quei romani che non si arrendono al degrado e non riescono proprio ad assuefarsi alla mancanza di decoro. 
Ampli più di tre metri, perfetti per la sicurezza dei pedoni, i marciapiedi ormai sono ridotti a un parking selvaggio e illegale che prospera a ogni ora nell’indifferenza più totale di vigili e forze dell’ordine.

C’è un problema di sicurezza per i pedoni, ma anche per la pavimentazione non progettata ovviamente per sostenere il peso e le sgommate dei veicoli.

Uno degli angoli preferiti per lasciare i bisonti d’acciaio è lo slargo davanti alla vetrina di un negozio con le serrande abbassate. Poco dopo le 17 c’è il furgone che blocca completamente il passaggio, costringe decine di romani e turisti a camminare tra le auto che sfrecciano e la mamma a stringere forte la mano del piccolino e a dirgli: «Stammi vicino, adesso dobbiamo scendere dal marciapiede... ». Qui nella terra di nessuno, anzi degli strafottenti, un’opera realizzata per il bene pubblico si è subito trasformata in una landa senza legge. E non si possono invocare teorie per giustificare la continua violazione delle regole perpetrata a pochi passi da piazza di Spagna. 

 

I RISCHI

Il furgone sgasa, va via, e subito dopo arriva un minivan che scarica un gruppo di turisti. In quel punto il marciapiede ha una sorta di scivolo: dovrebbe essere usato da mamme con passeggini o disabili costretti sulla sedie a rotelle e invece è diventato la plancia di “lancio” per decine di auto. Passa qualche minuto e poco più avanti c’è un altro furgone parcheggiato in bella vista sul marciapiede e stavolta siamo a pochi passi da piazza Mignanelli. Nessuno “osa” intervenire, facendo smettere l’ennesima illegalità. E il vaivai è continuo, come se ormai fosse consentito salire a bordo di mezzi e auto e lasciarli sopra i marciapiedi appena rifatti e consegnati ai romani. «Nessuno fa rispettare le regole, neanche in Centro c’è un po’ di legalità - sbotta Lucia, residente - prima ci lamentavamo per i marciapiedi rovinati, ora che li hanno sistemati rischiamo di ritrovarci di nuovo con l’asfalto fatto a pezzi dalle auto». 

E lo scempio, in realtà, non è isolato e prosegue, insinuandosi nel cuore del Tridente fino a via del Babuino, l’antica e preziosa strada che porta direttamente a piazza del Popolo. Anche qui anni fa vennero realizzati nuovi maxi marciapiedi a misura di pedone, ampliati per sconfiggere il parcheggio in doppia fila. Senza controlli il risultato è devastante: sono decine le auto che salgono sul marciapiede mangiando ogni spazio per i pedoni. Un finale che ora sta andando in scena anche in via dei Due Macelli. 
 

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