Roma, parcheggiatori abusivi assediano la città tra minacce e vetri spaccati: in arrivo la stretta

Il fenomeno tornato ai livelli pre-Covid. I vigili: task force di squadre specializzate

Roma, parcheggiatori abusivi assediano la città tra minacce e vetri spaccati: in arrivo la stretta
di Alessia Marani
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Sabato 2 Aprile 2022, 23:50 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 08:35

Come prima più di prima. L’incubo dei romani (e turisti) a caccia di un parcheggio nei luoghi più gettonati della città è tornato. Parliamo dei parcheggiatori abusivi, minacciosi e molesti, quasi spariti, ovviamente, all’epoca del lockdown o quando le restrizioni anti-Covid erano più pressanti. Il racket, invece, è più vivo che mai e con l’approssimarsi della bella stagione è destinato a crescere ancora. I numeri dei controlli già effettuati dai caschi bianchi capitolini nei primissimi mesi di quest’anno parlano chiaro. Sono già duemila gli interventi registrati dalle pattuglie della polizia locale da gennaio a metà marzo, concentrati soprattutto nel Primo, Sesto, Nono e X Municipio. Un numero enorme considerato che in tutto il 2019 erano stati 8.500 e in tutto il 2021 circa seimila. Inutile prendere in esame i dati del 2020 pressoché vicini allo zero. Insomma, nel corso del 2022 è nitida l’impennata dei controlli a cui corrisponde una analoga escalation del fenomeno.

NORME INADEGUATE

Verifiche che difficilmente, però, si traducono in sanzioni o conseguenze dirette per gli abusivi.

Nel 2021, per esempio, le violazioni riscontrate erano state, a fronte delle verifiche, solo 105. Come mai? La normativa per rendere la vita difficile ai posteggiatori irregolari non aiuta gli operatori delle forze di polizia. Anzi. Il fenomeno è stato derubricato a violazione del codice della strada, innanzitutto. L’articolo 7 comma 15-bis dispone infatti che «salvo che il fatto costituisca reato, coloro che esercitano senza autorizzazione, anche avvalendosi di altre persone, l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 771 a 3.101 euro». Solo nel caso di recidiva si può spiccare un daspo o un provvedimento di allontanamento temporaneo dalla zona, mentre in ogni caso è previsa la «confisca delle somme percepite».

Ma non si possono fare perquisizioni e come potere stabilire che gli euro in tasca siano il provento dell’attività illecita se non si interviene in flagranza? Non solo. «Le sanzioni non fanno paura a nessuno, non sono un deterrente - afferma Marco Milani, segretario aggiunto Sulpl Roma - chi le paga? Questi soggetti sono nulla tenenti, non hanno niente da perdere. E se anche consegnassero pochi spicci bloccati sul momento, che cosa gli accade? Nulla». Nemmeno il daspo ottiene risultati: «Si tratta di provvedimenti che hanno durata di 24 o 48 ore - continua il sindacalista, agente di lungo corso - ai più basta cambiare zona. Tanto a gestirli verosimilmente c’è una organizzazione». Anni fa furono i vigili stessi a “improvvisarsi” abusivi in via Zabaglia, a Testaccio, e subito arrivarono quelli veri armati di coltelli e spranghe per affermare il loro controllo sul territorio. «In quell’occasione potemmo intervenire dal momento che si configurò un reato penale. Anche ora bisognerebbe implementare le operazioni di polizia giudiziaria». Testaccio, l’Eur, il lungotevere, piazza Fiume, via di Portonaccio, ma anche i dintorni degli ospedali. Qui i parcheggiatori diventano “sciacalli” pronti ad approfittare dello stato di bisogno e disperazione di chi va a trovare o ad accompagnare parenti e amici malati: violenti e molesti si trovano sulla Gianicolense davanti al San Camillo, sulla Casilina di fronte al Policlinico Casilino, ma non risparmiano nemmeno chi si reca al “Bambino Gesù” sul Gianicolo. E per chi non paga è pronta la ritorsione: vetri rotti, carrozzeria danneggiata.

Un business a cinque zeri che si mette in movimento anche in corrispondenza di eventi e match sportivi. Sciami di posteggiatori sono pronti a materializzarsi intorno allo Stadio Olimpico, all’Auditorium o al Palalottomatica. Arrivano in trasferta dal Basso Lazio e dalla Campania, ma vengono spesso reclutati anche tra nordafricani e senza fissa dimora. Il dossier dei Vigili, numeri alla mano, mette in allarme, ma dal Comando generale di via della Consolazione è già partita la stretta, potenziando i controlli con squadre dedicate presso ogni Gruppo e rafforzando la task-force in borghese degli specialisti del Gpit, il Gruppo pronto intervento traffico. 

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