Paparelli, De Falchi, Sandri: a Montespaccato un murale per non dimenticare

Paparelli, De Falchi, Sandri: a Montespaccato un murale per non dimenticare
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 09:49

Un'immagine bellissima e potentissima. Un'opera d'arte nel cuore di Montespaccato, quartiere Boccea, che racchiude amore, passione, emozione e fratellanza, cancellando la violenza una volta per tutte. Un murales con i volti di Vincenzo Paparelli, Antonio De Falchi e Gabriele Sandri. Tre uomini, tre figli di Roma che amavano seguire la loro squadra del cuore, la Lazio e la Roma, e a causa della violenza la loro vita è stata strappata alle loro famiglie. I loro casi, le loro morti assurde e senza senso, hanno fatto il giro d'Italia e del mondo perché morire per una partita di calcio o a causa di essa è qualcosa di inconcepibile, quasi da non riuscire a raccontare e stentare ancora a credere, nonostante sia passato quasi mezzo secolo, come nel caso di Vincenzo Paparelli, ma pure in quello di Antonio De Falchi o il più recente di Gabriele Sandri.

Lazio e Roma insieme per ricordare Paparelli, De Falchi e Sandri attraverso un murale


IL MURALES
Ieri mattina i loro visi e le loro espressioni, sono state impresse su un muro all'interno di un giardino che porta il nome di Vincenzo Paparelli proprio nel giorno del quarantaduesimo anniversario dalla sua morte.

Un posto dove si ritrovano i bambini e gli anziani, persone di ogni età. E a fargli compagnia ci saranno i tre angeli di Roma, come sono stati definiti da alcuni bimbi che in questi ultimi tre giorni ci passavano davanti e vedevano l'artista Lucamaleonte che lavorava e faceva prendere forma ad una immagine bella e potente.


L'INIZIATIVA
Tutto è nato grazie all'intraprendenza e all'organizzazione della Fondazione Lazio 1900 e di Fondazione Roma Cares, più il patrocinio del XIII Municipio. Entrambe le onlus biancocelesti e giallorosse sono da quasi un anno e mezzo che collaborano su qualsiasi iniziativa benefica, cercando di trasmettere sempre lo stesso messaggio: più amore e passione, tolleranza zero per la violenza. L'hanno fatto anche il giorno prima del derby con una manifestazione dal nome Sport Capitale per tutti, sempre al giardino Paparelli, dove bambini con disabilità e non, giocavano insieme con le maglia della Lazio e della Roma. «Avversari si, ma sempre fratelli», il messaggio di allora che è ben presente anche oggi. In quell'appuntamento fu presentata l'idea di far nascere il murales di Vincenzo, Antonio e Gabriele. E così, a distanza di un mese, è stato, con tanto di firma e abnegazione dell'artista Lumaleonte, già famoso per altri murales in giro per la città, come quello di Alberto Sordi, di Gigi Proietti e anche quello di Francesco Totti. Non che gli altri non lo siano, ma a questo tiene in modo particolare, forse perché nato spontaneamente e raffigurato in appena due giorni, con le persone che gli passavano vicino. Toccati tutti da quel che è venuto fuori. Un murales che colpisce il cuore e non fa che restare impresso. AIeri una vittoria importante per le due squadre romane, oggi per tutta la cittàa, ha detto e scritto Gabriele Paparelli, il figlio di Vincenzo che ieri era presente all'inaugurazione. C'era anche Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, purtroppo non c'era nessuno per Antonio, visto che l'unico parente rimasto, sua sorella, non sta bene. Ma sa tutto di quello che è avvenuto e, in qualche modo, pur da lontano ha seguito e partecipato.
Accanto ai volti impressi nel muro, la scritta «I fiori sbocciano dove c'è passione e non violenza», perché loro tre sono i fiori di tutta Roma, senza distinzioni di colori. Nel giorno, nel nome e nel ricordo di Vincenzo Paparelli. Rispetto agli altri due, la sua memoria, in questi ultimi anni, è stata dileggiata e offesa purtroppo negli stadi, ma soprattutto sui muri della Capitale. Anche questa una violenza gratuita e senza senso che il figlio Gabriele ha sempre contrastato, trovando l'appoggio della tifoseria sana di entrambe le squadre. Che questo murales sia l'inizio di una nuova era e di un seme che, giorno dopo giorno, germogli e cresca nel modo più bello e sano possibile. Andare allo stadio, prendersi in giro con sfottò, ma all'uscita, che si sia vinto o perso, abbracciarsi lo stesso e restare fratelli. Un messaggio potente. Inequivocabile.

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