Se Spin Time Labs ha scelto di mascherare i suoi ricchi affari in nero sfruttando la formula dell'emergenza abitativa (attraverso le 450 persone ospitate nel palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme), c'è chi è andato diritto verso la meta, senza bisogno di costruirsi fragilissimi alibi. Come i ragazzi - che dopo 17 anni di occupazione sono diventati adulti dietro allo Strike spa, a Portonaccio, in via Partini. Una vera e proprio spa del divertimento fuorilegge, anche se nelle intenzioni dei suoi promotori l'acronimo non indica una società per azioni, ma uno spazio pubblico autogestito. Nato fra il 17 e il 18 ottobre del 2002, quando un gruppo di giovani occupa questo spazio: il blitz, che si sarebbe dovuto concludere dopo tre giorni, dura da allora.
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E il motivo è facile da capire. Basta scorrere la lista degli eventi organizzati da questa discoteca abusiva e vedere uno dei più affollati, a marzo, quando per i Colle der fomento, si presentarono oltre 3000 persone paganti. Prevendite esaurite, costo dei ticket regolari 8 euro, un incasso che ha rivitalizzato gli ex ragazzi diventati oggi imprenditori della notte. Ma è lungo l'elenco di live: sabato prossimo, si torna a ballare con l'Internazionale trash ribelle, si pagano 5 euro a persona (serviranno a finanziare le spese legali degli antagonisti multati perché hanno partecipato a cortei non autorizzati). Non solo discoteca: come per Spin Time Labs, anche qui è nata un'osteria (Strakitchen), aperta dal martedì al venerdì; e poi il pub popolare, aperto fino alle 2 di notte. La Botte Gaia, invece, è l'enoteca; per i musicisti viene allestito uno studio di registrazione. I residenti conoscono bene questa realtà, perché nei weekend, chi vive intorno allo Strike, sa che deve rassegnarsi a non dormire. Le feste terminano all'alba, le auto invadono il quartiere, ingorghi e disagi che, però, potrebbero presto finire: lo spazio, infatti, è in cima alla lista dei 23 luoghi che potrebbero essere sgomberati. Così come l'Acrobax, tormento per il quartiere Marconi, sorto nell'ex cinodromo. Viene occupato lo stesso anno dello Strike, nel 2002 e anche in questo caso i suoi leader che qui hanno trovato casa, dopo aver convertito abusivamente gli uffici in alloggi - si ingegnano per riuscire a far fruttare questo spazio, di proprietà comunale. Si inventano una squadra di rugby (gli All Reds), anche se non è certo quella a offrire le soddisfazioni più grandi, economicamente parlando. Dall'inizio dell'anno, sono stati circa 25 gli eventi: stessa formula degli altri centri sociali, ingresso a pagamento (dai 5 euro in su) e alcol a prezzi calmierati. L'osteria serve ad introdurre il pubblico alle notti techno: sempre affollate, ovviamente tutte organizzate senza aver pagato un euro di Siae e senza il rispetto delle norme in materia di pubblici spettacoli.
I residenti di Talenti, avevano, invece, dormito sonni tranquilli fino allo scorso mese di gennaio, quando nelle loro vite è piombata la notizia della riapertura del Brancaleone, luogo simbolo dell'antifascismo danzereccio romano. Presa di possesso nel 1990, anche qui un'occupazione che diventa business. A inizio anno, dunque, gli abusivi riescono a far annullare dalla Cassazione il sequestro di quei mille metri quadrati (disposto nel 2016): si torna a ballare. Spalleggiati dal III Municipio, in particolar modo dal suo presidente, Giovanni Caudo, hanno ripreso a pieno ritmo le loro attività ludiche. La formula è quella del locale affiliato all'Arci, gli eventi hanno un prezzo di ingresso medio di 5 euro. E a far paura sono i mesi estivi, quando, in via Levanna si preannunciano nuovamente notti a tutto volume.
SIMBOLO DI ILLEGALITÀ DAL 1986
Come quelle vissute dai cittadini del Prenestino, per colpa di chi, è diventato simbolo delle occupazioni più redditizie: il Forte Prenestino.