Bus Roma, a Ottavia il primo flambus del 2022: era in circolazione da oltre 10 anni, salvo l'autista

Patanè: pedaggio per le auto in Centro

Bus Roma, a Ottavia il primo flambus del 2022: era in circolazione da oltre 10 anni, salvo l'autista
di Francesco Pacifico
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:49

Nuovo anno, vecchi problemi per il trasporto pubblico capitolino: tornano a bruciare gli autobus nella Capitale. Ieri mattina verso le 8, nella zona di Ottavia, a nord della Capitale, ha preso fuoco un mezzo della linea 546 di Roma Tpl, il primo del 2022. La vettura stava transitando vicino alla stazione di Ipogeo degli Ottavi, quando l'autista, si è accorto che dal vano motore si stavano sprigionando fiamme e fumo. Fortunatamente in quel momento non c'erano passeggeri, ha quindi fermato il mezzo su una piazzola e ha provato con i due estintori a bordo a spegnare il fuoco.

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Quando si è accorto che non ci riusciva, ha subito chiamato la centrale operativa, che sul posto ha inviato un mezzo dei vigili del fuoco. La vettura era stata immatricolata dieci anni fa, quindi neanche vecchissima per gli standard di un parco mezzi come quello capitolino, dove sono in circolazione bus che hanno più di 15 anni.

Illeso il conducente, mentre le fiamme hanno avvolto tutta la zona ed erano visibili in tutto il quadrante che verte su via Trionfale.

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LE CRITICITÀ
Come detto, quello di ieri è il primo flambus dell'anno. Lo scorso anno furono oltre 20 (ai quali vanno aggiunti i 26 bruciato a Tor Sapienza, distrutti in un incendio) mentre negli ultimi 5 anni ne sono bruciato oltre 250. Le cause? Vetture vecchie che in alcuni casi hanno sfiorato anche i vent'anni, che hanno macinato centinaia e centinaia di migliaia di chilometri e che in molti casi non hanno ricevuto un'adeguata manutenzione. Intanto ieri l'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, si è soffermato su un altro nodo della mobilità della Capitale: l'accesso al Centro. L'amministratore, appena insediato, ha annunciato che avrebbe studiato soluzioni per ridurre l'ingresso delle auto e per incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici, anche per ridurre l'inquinamento. Nelle scorse ore è tornato sul tema e sulla Ztl (la zona a traffico limitato che consente il transito in Centro solo a chi è autorizzato) e ha spiegato che anche in prospettiva dei tanti pellegrini e turisti a Roma per «il Giubileo da sola non basta, non regge rispetto al grande impatto».

Anche perché «la Ztl è un colabrodo. Dobbiamo stringere i cordoni, non può entrare chiunque. Dobbiamo portare in città un provvedimento tipo congestion charge. Penso anche a una green zone. E creare tre livelli di protezione: una zona verde, la Vam e la Ztl». Quindi l'assessore ha parlato di un pedaggio per la zona a traffico limitato, come avviene in grandi capitali come a Londra e in Italia già a Milano, per entrare in auto in Centro, di un'area di dimensioni più ampie dove soltanto i mezzi meno inquinanti possono circolare, di rimodulare le regole per il carico e scarico delle merci.

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Patanè ha illustrato i suoi progetti alla presentazione del rapporto di Legambiente Lazio Ecosistema mobilita 2022. L'assessore ha anche confermato l'impegno del Comune di accelerare sul prolungamento delle metropolitane e di costruire nuove tramvie. Quindi ha spiegato che non intende fare marcia indietro sulle ciclabili, ma soltanto migliorare quelle che ha trovato in eredità, come a via Gregorio VII. Legambiente, nel suo studio, ha disegnato uno scenario molto preoccupante dei trasporti nella Capitale: per esempio, i tram, quei pochi rimasti in circolazione, viaggiano anche a 10 chilometri all'ora per le condizioni dei binari. L'offerta degli bus, invece, è scesa dal 2017 del 30 per cento, con punte del 50 nelle periferie. Mentre, rispetto ad altre Capitali, Roma ha a disposizione soltanto 60 chilometri di metro.
 

 

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