Ostia, il Mit boccia la pista ciclabile: «Illegittimo il percorso sul lungomare»

Ostia, il Mit boccia la pista ciclabile: «Illegittimo il percorso sul lungomare»
di Mirko Polisano
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Martedì 12 Gennaio 2021, 11:32

Per il Ministero dei Trasporti l’atto istitutivo della pista ciclabile sul lungomare di Ostia «risulta illegittimo»: nella fattispecie, addirittura, «il X Municipio ha travalicato i limiti del proprio potere». Per tutto questo, non solo la pista ciclabile dovrà essere rimossa, ma gli amministratori locali rischiano di essere accusati di abuso di potere e falso in atto pubblico. È una bomba la decisione del Ministero dei Trasporti che rischia di riaccendere le mai sopite contestazioni sulle modalità di realizzazione della pista ciclabile sul lungomare di Ostia. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti MIT ha decretato l’annullamento della delibera di Giunta con la quale il 5 agosto scorso il X Municipio autorizzava la realizzazione della pista ciclabile sul lungomare e tutte le modifiche apportate alla circolazione e alla sosta. Il provvedimento è stato adottato in seguito al ricorso presentato dal presidente di Labur – Laboratorio di Urbanistica.

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Nel decreto 598 del 28 dicembre scorso, sottoscritto dal sottosegretario Roberto Traversi, viene definito «illegittimo» l’operato del X Municipio che ha disciplinato la circolazione sul lungomare quando questa competenza «rientra invece nelle attribuzioni proprie del Dipartimento Mobilità e Trasporti del Comune di Roma». «Con proprio decreto, il MIT ha ritenuto illegittima la delibera nr.25 del 5 agosto 2020 con cui la giunta del Municipio X ha forzato la pista ciclabile ‘transitoria’ sul lungomare di Ostia.

Giuliana Di Pillo e Paolo Ferrara dovranno scusarsi davanti ai cittadini prima di dimettersi. Anche la Raggi, autrice di un grottesco teatrino tenutosi per l’inaugurazione, dovrà spiegare molte cose. Ora partiranno una serie di denunce penali verso i responsabili di questo scempio compiuto non solo ad Ostia ma in tutta Roma», ha dichiarato Andrea Schiavone presidente di Labur, associazione che ha presentato il ricorso. 

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