Ostia, molesta due minorenni in spiaggia: i bagnanti provano a linciarlo

L’uomo è stato inseguito dalla folla inferocita, l’arresto ha evitato il peggio

Ostia, pedofilo in spiaggia molesta due minorenni: salvato dal linciaggio
di Erika Chilelli e Mirko Polisano
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Martedì 9 Agosto 2022, 22:36 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 11:28

Prima le ha avvicinate con la scusa di un tuffo e di una foto, poi ha tentato di molestarle, allungando le mani e facendo complimenti inopportuni a due quindicenni che, infastidite, hanno cercato di divincolarsi da quell’uomo. Il tutto sotto gli occhi di centinaia di bagnanti su una spiaggia libera di Ostia. La scena non è passata inosservata e quando chi tra i presenti si è accorto di quanto stava accadendo ha dato l’allarme, mettendo in fuga l’uomo, un 34enne afghano, che è stato anche inseguito dai bagnanti per diversi metri, pronti a linciarlo.

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I fatti

A salvarlo dalla furia della folla, sono stati i carabinieri di Ostia intervenuti nel giro di pochi minuti. È accaduto lunedì pomeriggio alla spiaggia del Curvone, uno degli arenili più frequentati soprattutto in questi giorni di agosto.

L’uomo era fermo sulla spiaggia libera di piazzale Magellano, ha prima avvicinato una ragazzina e poi, non pago, si è avventato su un’altra, provando a molestarle entrambe mentre erano in acqua. Le due adolescenti erano state adescate con la scusa di una foto e di un bagno insieme. In quel momento sulla riva dell’arenile pubblico c’era una nutrita comitiva di stranieri nordeuropei. Le due adolescenti, entrambe minorenni, hanno chiesto aiuto e dei bagnanti in spiaggia hanno avvertito i carabinieri. Una pattuglia della Compagnia di Ostia, in servizio nelle vicinanze si è precipitata in quel tratto di lungomare ed ha fermato il maniaco sulla strada mentre cercava di allontanarsi. Per A.N., queste le iniziali dell’uomo, è scattato il fermo per violenza sessuale. Il sospettato è stato riconosciuto dalle vittime e i carabinieri avrebbero anche messo sotto sequestro il telefonino dell’uomo con l’intento di capire le ultime foto scattate e se ci fossero anche altre immagini compromettenti che potrebbero aggravare la posizione dello straniero, che vive e lavora Roma e si trovava sul litorale di Ostia durante il suo giorno libero. L’accusa per lui è di violenza sessuale aggravata dal fatto che le due ragazze sono minori, entrambe di 15 anni. Il giudice ha predisposto il divieto di dimora a Roma, fino alla prossima udienza che si terrà il 20 settembre. «È stato un gesto involontario - ha riferito al giudice durante il suo interrogatorio - stavo nuotando e ho toccato inavvertitamente una delle due ragazze, ma alla schiena». Dichiarazioni che stridono con i racconti dei testimoni e delle due vittime che hanno sostenuto di essere state palpeggiate ripetutamente prima di uscire a chiedere aiuto.

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Le testimonianze

Ma, anche il legale dell’imputato, ha sostenuto la sua versione, richiedendo la scarcerazione o, in alternativa, l’obbligo di firma presso l’autorità giudiziaria. Secondo il legale: «Non c’era nessuna volontà di colpire la sfera sessuale delle ragazze e non poteva sapere che erano minori, non le conosceva neanche». Di diverso avviso il pubblico ministero che, oltre a richiedere la convalida dell’arresto, ha sostenuto la necessità di una misura cautelare in carcere: «È un uomo che non è in grado di trattenere i suoi impulsi». Il giudice, però, pur riconoscendo i gravi indizi di colpevolezza, ha disposto il divieto di dimora a Roma fino all’udienza del 20 settembre, ritenendo eccessiva la misura proposta dal pm, in quanto l’imputato non ha alcun precedente penale.

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