Roma, droga in casa dei vicini: così i Fasciani sfruttano i complici incensurati

Ostia, droga in casa dei vicini: così i Fasciani sfruttano i complici incensurati
di Mirko Polisano
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Domenica 13 Settembre 2020, 23:45

Una partita di droga che potrebbe smascherare il modus di «riorganizzarsi» del clan più potente del litorale di Roma, quello dei Fasciani. Un’indagine della polizia di Ostia potrebbe infatti presto svelare i nuovi «tentacoli» dell’organizzazione criminale che prova a rialzare la testa dopo gli arresti e le brillanti operazioni portate a termine a Ostia proprio da Squadra Mobile e commissariato del Lido. Tutto ruota intorno a un maxi-sequestro avvenuto pochi giorni fa proprio a Ostia Ponente: due chili di droga sequestrati dalla polizia. Lo stupefacente era conservato in un’abitazione a pochi metri da piazza Gasparri.

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Le indagini
A destare i sospetti degli inquirenti, però, non è soltanto il quantitativo di droga rinvenuto nell’appartamento ma che a nasconderla è il vicino di casa di Giuseppe Fasciani, un nome di spicco nell’organizzazione che ancora fa capo a “don” Carmine, essendo Giuseppe uno dei fratelli del boss. Così gli investigatori hanno iniziato a ricostruire la fitta tela di collaboratori che potrebbero far capo all’organizzazione criminale, operativa a Ostia e capeggiata dai fratelli Carmine e Giuseppe Fasciani, i quali, attraverso alcuni personaggi di fiducia provvede a smerciare dosi di hashish e cocaina non solo sul litorale, ma anche sul mercato della Capitale e in provincia. A suffragare questa ipotesi investigativa, alcuni elementi su cui le forze dell’ordine stanno lavorando. Alcuni interrogativi. Primo fra tutti: chi si metterebbe a spacciare droga in “casa” dei Fasciani? Un gesto del genere potrebbe essere interpretato come una sfida e, di certo, i responsabili non avrebbero una vita tranquilla. Cosa c’è di più sicuro, poi, che lasciare la droga in “custodia” a un vicino insospettabile? Giuseppe Fasciani è il fratello del boss e un nome troppo esposto nella mala romana. Circostanza che fa della sua abitazione un luogo che potrebbe essere facilmente visitabile da parte degli inquirenti che non ci metterebbero molto a trovare droga.

Il blitz
Un blitz mirato in quello che da sempre è il quartier generale del fratello del boss - nonostante le pause dovute ai vari trasferimenti in carcere - risulterebbe decisamente la soluzione più immediata per scovare i nascondigli della droga. Fasciani è stato condannato, anni fa in primo grado, a 26 anni di reclusione, proprio con l’accusa di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. Ecco perché in un momento così delicato la strategia dei Fasciani potrebbe essere ora quella di «affiliare» a sé prestanomi, teste di legno e, soprattutto, insospettabili. Tutti da arruolare in modo da rendere sempre più complicati controlli e verifiche. Ora è caccia ai cosiddetti «insospettabili», anziani e incensurati che incassano la retta della droga: nascondono in casa cocaina e hashish in cambio di soldi. Sfruttati dal clan proprio perché a loro è difficile arrivare. Rappresentano alcuni dei tentacoli della piovra della droga sul litorale, a cui le forze dell’ordine non daranno tregua. Persone di cui fidarsi o da tenere sotto ricatto. Nessun contatto telefonico, meglio parlarsi mentre ci si guarda negli occhi: ecco perché la «ragnatela» dei Fasciani punta a vicini di casa o di palazzi confinanti. Dove non c’è bisogno di essere rintracciati e se, nel caso, dovesse servire un po’ di droga da smerciare non ci si impiega troppo tempo a recuperarla. A volte, basta salire di un piano.

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