Ostia, stop alle concessioni per metà degli stabilimenti: c’è anche il set di Suburra

Ostia, stop alle concessioni per metà degli stabilimenti: c’è anche il set di Suburra
di Moira Di Mario e Fabio Rossi
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Giovedì 24 Dicembre 2020, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 01:02

Si potrà concorrere per ottenere la concessione di stabilimenti storici come il Kursaal, per decenni il lido simbolo di Ostia. Inaugurato nel 1950 con l’obiettivo di dare vita a una struttura di lusso con servizi all’avanguardia, e utilizzato come set dai registi Federico Fellini e Dino Risi. O la Vecchia Pineta, location scelta nel 2011 da Woody Allen per la pellicola “To Rome with love” e poi ancora, set della serie tv Suburra. Campidoglio e Municipio X hanno deciso: nessuna proroga per 37 concessioni demaniali in scadenza entro fine mese sul litorale romano. Oltre la metà degli stabilimenti balneari (in totale sono 68) diventerebbero così di abusivi già dal 1° gennaio prossimo. Tra loro anche altri concessionari storici: il Belsito, il Plinius, il Delfino, l’Ancora, solo per citare i più conosciuti.

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LE NORME

L’amministrazione comunale ha scelto di non utilizzare una possibilità prevista dalla legge nazionale - quella che consente ai Comuni di concedere proroghe fino al 2033 - e di pubblicare quindi il bando per l’affidamento delle concessioni in scadenza il 31 dicembre.

Optando così per la direttiva Bolkenstein, la norma europea che boccia il rinnovo automatico dei “nullaosta”. Una decisione che ha sollevato proteste e polemiche dei balneari sul piede di guerra contro Campidoglio e Municipio. I concessionari annunciano già ricorsi al Tar e denunce con richieste di risarcimento dei danni. «È una decisione folle – dice Stefano Di Marzio, gestore del V–Lounge – siamo determinati ad andare fino in fondo e a far valere le nostre ragioni e i nostri diritti». Per Franco Petrini, gestore de La Pineta e la Nuova Pineta, non ancora colpito dalla scelta del Campidoglio, si tratta di «una decisione incomprensibile in un momento di crisi come questo e in piena pandemia – dice Petrini – c’è una legge nazionale che deve essere rispettata. Il bando che autorizza nuove concessioni al posto di quelle in scadenza, inoltre, scade a fine marzo e non ci sono i tempi per far patire la stagione il 1° maggio. Così si rischia l’abbandono di 37 stabilimenti balneari».

LA PROTESTA

Parla addirittura di «bando illegittimo» il presidente nazionale Sib, Antonio Capacchione: «Mi riservo una valutazione sul bando di Ostia – annuncia - è del tutto illegittimo per violazione delle leggi che vietano gare su aree in concessione e persino su quelle disponibili, se non a seguito della riforma del settore. Le regole per le nuove assegnazioni possono essere disciplinate solo dallo Stato e non dalle Regioni, come chiarito dalla Corte costituzionale, figuriamoci dai Comuni».

L’AMMINISTRAZIONE

La presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo e l’assessore all’ambiente, Alessandro Ieva, però chiariscono i motivi della decisione. «Per dare continuità alla gestione dei servizi sulle aree demaniali, in osservanza dei principi comunitari e alle disposizioni in materia di tutela della concorrenza, l’amministrazione ha attivato la procedura di evidenza pubblica per 37 concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative – spiegano gli amministratori municipali- nelle more dell’approvazione del Piano di utilizzazione degli arenili da parte dell’assemblea capitolina, il Comune può rilasciare concessioni temporanee di durata pari alla stagione balneare. Roma Capitale- precisano- si riserva di rinnovare le concessioni di anno in anno fino a un massimo di tre, oltre a quella iniziale, nel caso in cui il Pua non venisse ancora approvato e reso esecutivo. O non siano terminate le procedure di affidamento in base al nuovo piano».  

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