Roma, lotta tra clan a Ostia: 5 condanne

Roma, lotta tra clan a Ostia: 5 condanne
di Adelaide Pierucci
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Sabato 29 Febbraio 2020, 08:18
Il pestaggio davanti al bar gestito da un pusher di calibro. Poi pistole che si inceppano o sparano. Dopo quaranta minuti la gang rivale torna e si vendica con un contro-pestaggio e altri spari, stavolta in aria come i padrini nei film. Dragoncello, 7 giugno del 2018. La guerra tra clan a Ostia è servita alle otto di sera davanti al Grease e sotto agli occhi dei passanti. I fratelli Sanguedolce attaccano un affiliato del gruppo Costagliola e la gang, compatta, risponde alla stessa maniera. Con armi in pugno, che solo per miracolo non faranno contare morti o feriti. Ognuno ha il suo interesse: riaffermare la supremazia criminale nel territorio, dopo le uscite di scena del clan Fasciani e Spada a furia di retate e condanne.

Un attacco frontale tra gruppi criminali chiuso ieri in tribunale con cinque condanne e più di vent'anni di carcere per reati che vanno dal tentato omicidio al sequestro di persona alla detenzione abusiva di armi. La pena più pesante la incassa Alessio Sanguedolce: 8 anni e 4 mesi di carcere, così ridotti grazie al rito abbreviato. A seguire quelle dei fratelli Emanuele e Gerardo Costagliola rispettivamente a 4 anni e 3 anni e 4 mesi. E infine di Michael Mazzei e Gianluca Tirocchi a 2 anni e mezzo ciascuno.

SENZA TREGUA - Ad aprire lo scontro armato Alessio Sanguedolce di Dragona, membro di spicco di un gruppo vicino al pregiudicato Marco Esposito detto Barboncino, l'uomo che voleva accaparrarsi le vie della mala di Ostia e mettere definitivamente da parte gli Spada. È pure per lui che il 13 dicembre del 2017 in un ristorante di Grottaferrata si era discusso di pax mafiosa, per imporre a Barboncino di deporre le armi e frenare le attenzioni degli inquirenti. A tavola si erano messi Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso a Roma da un killer lo scorso agosto, e Salvatore Casamonica, decisi a fine incontro a dover comunicare in carcere a Carmine Spada, detto Romoletto, boss di Ostia, su come mettere a tacere altri spari e guerre. Un summit, per la procura, a cui aveva partecipato pure l'avvocato Lucia Gargano, difensore degli Spada, col compito di portare il pizzino dietro le sbarre. Un servizio inquadrato dal pm Giovanni Musarò come favoreggiamento a una associazione mafiosa che ha portato di recente la penalista ai domiciliari con una misura a cui non si è opposta rinunciando, ieri, al ricorso al tribunale della libertà.

LA CAMORRA - Anche i Costagliola hanno i loro addentellati criminali, sono detti i napoletani di Acilia per i legami di un loro parente con la camorra di Raffaele Cutolo. Per il pm Mario Palazzi e il procuratore facente funzioni Michele Prestipino, come i Sanguedolce, sono le nuove leve di piccoli gruppi criminali che crescono. E lo fanno con una ferocia tale da rendere la via del Mare simile al Far West. Come dimostrato per i due agguati consumati in meno di 40 minuti appunto la sera del 7 giugno a Dragoncello, con vendetta e contro-vendetta con armi alla mano. Scena ripetuta il 6 settembre, quando i Costagliola rapiscono un affiliato dei rivali per tendere una trappola a uno dei fratelli Sanguedolce, che viene sorpreso a un compleanno per bambini al Cineland di Ostia e si chiude in bagno per sfuggire agli spari. L'avvocato Giovanni Tedesco difensore dei Costagliola, ora punta all'appello contro le condanne. Cercherà di giocare la carta di una bega non criminale.

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