Ostia, ultimatum ai balneari: «Via gli abusi o salta la concessione»

Il Comune, dopo aver verificato tutte le infrazioni, imporrà ai gestori di sanarle

Ostia, ultimatum ai balneari: «Via gli abusi o salta la concessione»
di Francesco Pacifico
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Sabato 23 Luglio 2022, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 09:28

«Finita la stagione balneare, gli stabilimenti devono smantellare tutte le costruzioni abusive. Altrimenti perderanno la concessione». Nuovo pezzo nella strategia del Campidoglio per superare il caos nella gestione del mare a Ostia: accanto al Pua - il nuovo piano di utilizzazione degli arenili redatto dall’assessore Maurizio Veloccia che a breve sarà presentato in Assemblea capitolina ed è propedeutico sia per ridurre in futuro le metrature dei lidi in concessione sia per avviare le prossime gare - la giunta Gualtieri ha deciso anche una stretta contro i gestori che in questi anni hanno allargato il perimetro dei loro impianti e hanno collocato al loro interno strutture non autorizzate. Per esempio, manufatti utilizzati come chioschi bar o come spogliatoi, pedane per ospitare ristoranti o sale da balle. E sul litorale capitolino il problema dell’abusivismo è annoso, visto che sono in piedi almeno 200 contenziosi tra l’amministrazione e gli operatori. 

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LE VERIFICHE

Dopo aver congelato il bando voluto dall’ex sindaca Virginia Raggi per mettere a gara 46 concessioni balneari, il presidente del X Municipio, Mario Falconi, aveva promesso una serie di verifiche per individuare possibili “superefazioni”, cioè ampliamenti di metrature senza licenze negli stabilimenti. I tecnici del Dipartimento Urbanistica e gli agenti della polizia locale stanno effettuando i controlli: al momento sarebbero stati setacciati pochi lidi, ma il minisindaco è convinto che questo lavoro sarà concluso entro settembre. Cioè prima della fine della stagione balneare. E proprio questa diventa la data ferale per avviare la campagna di rimozione.
A Ostia si vuole utilizzare un modello già applicato a Fiumicino e che ha spinto i gestori a sanare i loro abusi.

Tra fine settembre e inizio ottobre vigili e tecnici comunali presenteranno ai titolari degli stabilimenti i verbali con gli abusi scoperti e le sanzioni. A quel punto verrà chiesto ai gestori di smontare le strutture abusive, accollandosi anche i costi di queste operazioni. In caso contrario dovrebbe scattare il ritiro della concessione. Spiegano infatti dal Comune che in questa fase le aziende balneari hanno tutto l’interesse a non perdere la licenza: non è detto che la stagione delle gare parta nel 2024 come chiede l’Europa, quindi si potrebbe andare verso l’ennesima proroga, e soprattutto chi non è in regola non potrà partecipare ai futuri bandi.

Questa almeno è la speranza del Comune, anche se è facile immaginare che le imprese risponderanno con una nuova serie di ricorsi per evitare l’arrivo delle gru. Senza contare che tra i balneari sono forti le preoccupazioni visto che nel prossimo Pua l’amministrazione vuole ridurre sia le concessioni (da 71 potrebbero scendere anche a 25) sia l’estensione attuale degli stabilimenti. E lo farà lasciando il 30 per cento di ogni lotto a balneazione libera e mettendo un limite di 300 metri alle metrature dei lidi. In Campidoglio, però, sono convinti anche di poter intavolare una trattativa con le imprese: sempre nel Pua Veloccia è voluto andare incontro ai titolari, proponendo sia regole che permettano loro di tenere aperto per tutto l’anno (oggi la stagione dura tre mesi) sia di allestire campi per sport oggi vietati come beachsoccer, beachvolley o skating.

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