Roma, anziano di 83 anni si innamora della cubana ma lei lo deruba di tutto. Le minacce: «Se non mi paghi, ti uccido»

Roma, anziano di 83 anni si innamora della cubana ma lei lo deruba di tutto. Le minacce: «Se non mi paghi, ti uccido»
di Francesca De Martino
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Mercoledì 4 Maggio 2022, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 09:20

Era riuscita a entrare nelle grazie di un anziano malato, tanto da conquistarsi un alloggio a casa sua, a Ostia. Invece di ricambiare quell'ospitalità e quell'affetto, l'aveva prima circuito e poi derubato. Gli aveva portato via dall'appartamento soprammobili d'argento e cristallo e addirittura un aspirapolvere. Per riavere quei beni, soprattutto quelli a cui era affezionato, la vittima aveva dovuto cedere alla donna centinaia di euro. E altro denaro era stato estorto a suon di ricatti e violenze: coltelli puntati alla gola, telefonate minacciose e appostamenti davanti alla porta di casa. È successo nel 2018. Questa è la tesi della Procura, che ha spedito a processo una donna di 37 anni di origini cubane. La vittima, invece, ha 83 anni.

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LE ACCUSE
Il pm Andrea Cusani contesta all'imputata le accuse di estorsione, furto e sostituzione di persona, in alcuni casi in concorso anche con due amiche e complici, che l'avrebbero aiutata a svuotare il conto in banca dell'anziano.

I fatti contestati dall'accusa si sarebbero consumati da marzo a giugno 2018. La 37enne, disoccupata e senza casa, sarebbe entrata nelle grazie dell'ottantatreenne, con problemi motori e assistito dal tutore. L'uomo avrebbe accolto l'imputata nel suo appartamento a pochi minuti a piedi dal pontile di Ostia. E lei, per i pm, avrebbe approfittato della situazione, «impossessandosi di svariati beni sottraendoli al detentore, nonché legittimo proprietario», si legge nel capo d'imputazione. Il 2 marzo 2018, la 37enne avrebbe portato via dalla casa dell'anziano diversi oggetti di valore: «Un vassoio d'argento, un vaso di cristallo, due orologi, una borsa da donna, tre ombrelli e un aspirapolvere Vorwkerk Folletto», questo l'elenco dei beni rubati riportato nel capo d'imputazione. Poi, nel giro di poche ore, avrebbe messo mano anche alle carte di credito della vittima. Con l'aiuto di un'amica, la donna avrebbe usato i codici dei bancomat dell'uomo per fare due bonifici da 1.000 e 499 euro su un conto corrente intestato alla complice, «così sostituendosi indebitamente alla persona offesa», scrivono i magistrati negli atti. E, ancora, il 6 marzo dello stesso anno, avrebbe fatto telefonare l'uomo da un'altra persona, per cercare di ricattarlo: «Sono Cristina Chiabotto, avrai il tuo aspirapolvere solo se mi darai 300 euro», avrebbe detto l'amica dell'imputata, fingendo di chiamarsi come l'ex Miss Italia. In un altro episodio, la 37enne avrebbe minacciato la vittima dicendo che avrebbe dato fuoco alla sua auto e si sarebbe fatta consegnare 100 euro dall'uomo, per restituire i due orologi che aveva rubato. A fine marzo dello stesso anno, la donna si sarebbe fatta trovare in piena notte, prima all'una e poi quasi alle quattro del mattino, sul pianerottolo, davanti alla porta dell'appartamento dell'anziano: «Se non mi dai altri soldi te la faccio pagare», avrebbe urlato. E ancora, sempre «abusando della sua età scrivono i pm nel capo d'imputazione - e della minorata difesa», avrebbe detto al pensionato che l'avrebbe fatto malmenare da alcuni amici, per farsi consegnare subito altri 250 euro. A giugno del 2018 la donna, per i pm, avrebbe provato a intimorire l'uomo con maniere ancora più forti, approfittando delle sue condizioni fisiche: gli avrebbe puntato alla gola un coltello da cucina minacciando di ucciderlo se non le avesse dato quello che aveva in tasca: appena 200 euro. Nel corso della prossima udienza, il Tribunale monocratico sentirà la persona offesa: «Il dibattimento restituirà una realtà dei fatti ben difforme dal quadro dipinto dalla Procura ha dichiarato la difesa dell'imputata, rappresentata dall'avvocato Alessandro De Rubeis e chiarirà i reali rapporti tra denunciante ed imputata e l'assenza di natura estorsiva nella sua condotta».

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