Ospedali sotto attacco di hacker-estorsori: colpito lo Spallanzani

Ospedali sotto attacco di hacker-estorsori: colpito lo Spallanzani
di Cristiana Mangani
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Giovedì 2 Aprile 2020, 09:12

L'emergenza Covid ha messo in moto gli hacker. E questa volta gli obiettivi presi di mira sono gli ospedali, proprio perché e lì che si contrasta l'epidemia. Negli ultimi giorni sono finite sotto attacco alcune strutture ospedaliere di Roma, le più in vista nella guerra al virus. I pirati della Rete hanno tentato l'accesso al sistema informatico dello Spallanzani, l'Istituto nazionale delle malattie infettive. Un blitz che, fortunatamente, non è riuscito grazie all'intervento dei Servizi nazionali a tutela pubblica che hanno bloccato l'iniziativa dei terroristi telematici. Un'operazione, quella degli hacker, che avrebbe potuto far perdere un patrimonio di informazioni sui malati e sull'epidemia, di fondamentale importanza.

Ed è proprio su questo che puntano gli aggressori: a destabilizzare e anche, molto spesso, a ottenere un vantaggio economico. L'Italia non è, infatti, il solo paese che ha visto sotto attacco le strutture ospedaliere. È successo, giorni fa in Spagna e in Francia, e in molte altre parti del mondo. Per questo gli 007 sono in grande allerta, tanto che hanno tenuto «una riunione straordinaria del Nucleo sicurezza cibernetica», presieduta dal direttore generale con delega al cyber del Dis, Roberto Baldoni, alla presenza dell'Aise, dell'Aisi e della polizia postale. Secondo l'intelligence si tratta di «episodi fisiologici», mossi dalla situazione in corso, che «sollecita appetiti vari, per lo più di matrice criminale». I casi singoli di attacchi registrati in Italia, secondo il Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), vanno letti come episodi di un «fenomeno di portata mondiale che cerca di sfruttare l'emergenza Coronavirus, spesso con attacchi cosiddetti ransomware, ispirati cioè da finalità di lucro e non dall'intento di esfiltrare dati sensibili».
 

 


L'attacco di questi giorni arriverebbe da hacker cinesi, giapponesi e nord coreani. L'ospedale Spallanzani, probabilmente, è stato scelto perché di fama mondiale. «Il malware (una sorta di codice maligno) viene lanciato attraverso milioni di mail - viene spiegato - e parte da un software pirata. Spesso contiene un file o un pdf che sembra arrivare da un altro ospedale, o in alcuni casi anche dall'Oms, e quindi ti induce ad aprirlo. Non tutte le strutture sanitarie hanno computer aggiornati in grado di bloccare il virus. Nel momento in cui viene aperto i dati sono persi. In alcuni casi - aggiungono gli esperti - viene chiesto un riscatto per sbloccarli e, a quel punto, qualcuno ha anche dovuto pagare con i bitcoin, la criptovaluta. Ma il fenomeno non è nuovo, avviene in periodi di crisi internazionale».

Sul tentativo di attacco allo Spallanzani, la procura di Roma ha aperto un'inchiesta, coordinata dal procuratore Michele Prestipino. E sono stati avviati accertamenti anche su un secondo, allarmante, episodio avvenuto due notti fa: qualcuno è entrato nei laboratori dell'ospedale San Camillo, che dista poche centinaia di metri dallo Spallanzani, e ha di fatto distrutto le apparecchiature del laboratorio per test Covid-19 che doveva entrare in funzione proprio ieri. Un vero e proprio sabotaggio con elaboratori demoliti, cavi staccati e attrezzature di altissima tecnologia rotte e divelte. Infine piazzale Clodio ha acceso un faro anche sulle tante truffe online messe in atto nell'ambito della ricerca di fondi destinati agli ospedali e alle strutture coinvolte nell'emergenza. Il procuratore aggiunto Angeloantonio Racanaelli ha delegato le indagini agli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic). Obiettivo è capire se ci sia una regia unica dietro queste iniziative. Sembra chiaro per gli 007 che, oltre al fronte estero, in questo momento in Italia stia agendo anche qualche gruppo interno, che mira a creare disordine.
 


 

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