La variante Omicron spinge sulla curva dei contagi: ancora ieri sono stati 8.340 i nuovi positivi al Covid, di questi 4.085 nella Capitale. La quinta ondata però sta colpendo soprattutto la fascia dei più piccoli: nell'ultima settimana i casi tra i 5 e gli 11 anni di età, sono raddoppiati. Con una media, secondo i pediatri, di un bambino positivo ogni cinque: «Questo perché è la fascia con il numero più basso di vaccinazione. Le famiglie si sono sentite tranquille con l'avvicinarsi della primavera, hanno abbassato l'attenzione, hanno rimandato pensando che il peggio della pandemia fosse alle spalle. Invece il virus continua a girare e a contagiare» spiega Teresa Rongai, presidente della Federazione italiana medici pediatri di Roma. I camici bianchi sono dunque già in allerta e temono che nei prossimi giorni la situazione dei contagi possa peggiorare ancora. «Gli hub pediatrici sono aperti ma i bambini non vengono vaccinati. Le prenotazioni sono pochissime e invece rinnoviamo l'invito a immunizzare i piccoli - sottolinea il presidente Rongai - soprattutto per tutelare i bambini per cui non è prevista la vaccinazione, sotto i cinque anni. Abbiamo registrato molti casi di infezioni tra fratellini che si contagiano e tanti hanno meno di cinque anni. Il vaccino, ora più che mai, è un'arma determinante per proteggere i più piccoli».
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IL PROGRAMMA
Era partito lo scorso 12 dicembre il programma vaccinale pediatrico organizzato dalla Regione Lazio.
LA GIORNATA
Intanto, per la popolazione adulta, è stata superata la quota di 13 milioni e 352 mila vaccini complessivi. Sono state superate le 3,9 milioni di dosi booster effettuate: oltre l'81% di copertura con dosi booster della popolazione adulta. In questo caso, con una percentuale così alta di vaccinati, nelle ultime settimane è stato registrato un crollo della richiesta. Con 3 milioni di scorte vaccinali prossime alla scadenza. Il Ministero della Salute sta ancora valutando sull'indicazione alla quarta dose, intanto medici di base e farmacisti dalla scorsa settima a( 19 marzo) avanzano l'ipotesi di spedire le fiale prossime alla scadenza in Africa e ai paesi che sono indietro con le vaccinazioni. «È chiaro che il residuo delle scorte sarà elevato e dobbiamo pensare quanto prima a come impiegarle. Anche perché le richieste, tra dosi booster e primo ciclo di vaccinazioni, sono crollate con l'81% della popolazione adulta già immunizzata» aveva confermato Pier Luigi Bartoletti, segretario della Fimmg Roma e coordinatore delle Uscar.
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