Roma e l'incendio sull'Olimpica, rogo con 10 focolai: «Azione di natura dolosa»

Roma e l'incendio sull'Olimpica, rogo con 10 focolai: «Azione di natura dolosa»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 10 Agosto 2020, 08:11

Dieci focolai e un pericolosissimo perimetro di fiamme che con grande fatica i pompieri sono riusciti a spegnere del tutto soltanto nella notte mentre ieri sera gli interventi sono stati estesi ad Aprilia dove un rogo è divampato per cause ancora sconosciute in un'azienda di rifiuti. Il fumo, nero e denso, è arrivato a lambire diverse abitazioni. Tornando al Foro Italico, sembra esserci ancora una volta la mano dell'uomo dietro il rogo scoppiato in via Foce dell'Aniene che ha avvolto montagne di immondizia e poi anche un autodemolitore. Sembra che lo sfascio fosse chiuso da tempo e al suo esterno, verso la ferrovia, era nata una baraccopoli. A pochi passi c'è il campo nomadi tollerato di via del Foro Italico, quello che martedì sarà sgomberato e che in passato è stato al centro di indagini relative allo smaltimento di rifiuti.

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I RISCHI IGNORATI
Insomma, siamo in un'area altamente a rischio per le tensioni di questi giorni in vista dello sgombero e a causa della presenza di depositi di carcasse di auto. Secondo quanto afferma il Campidoglio, tra l'altro, «il demolitore devastato dalle fiamme era irregolare». Infine, la scarpata che porta alla ferrovia, era diventata da tempo una discarica che ospitava favelas. Un disastro annunciato quindi che ha tenuto sotto assedio un angolo di Roma, con disagi che sono proseguiti ieri a causa della prolungata chiusura di un tratto dell'Olimpica anche per verificare lo stato di salute degli alberi. La perizia sul disastro è a cura dei vigili del Fuoco che due giorni fa hanno messo a rischio le loro vite per contrastare le fiamme che hanno minacciato prima il campo nomadi (in 40 messi in sicurezza dagli Agenti della Polizia di Roma Capitale), poi villa Ada e infine i tralicci dell'alta tensione della ferrovia Roma-Viterbo. A indagare ci sono i carabinieri del Noe, soltanto dopo l'inchiesta si scopriranno le reali cause. Il mega incendio non solo ha intossicato un angolo di Roma, ma ha provocato disagi record al traffico con la chiusura dell'Olimpica. Disagi che sono proseguiti anche ieri: in mattinata la Tangenziale nel tratto tra via Salaria e via dei Campi Sportivi risultava ancora chiusa al traffico per operazioni di ripristino e pulitura della carreggiata. Poi lo stop ai veicoli è proseguito soltanto in direzione Olimpico. Sono intervenuti gli operatori del Centro Emergenza Verde Tutela Ambientale del Comune: durante il rogo hanno sostenuto i vigili del Fuoco con due autobotti, ieri hanno effettuato verifiche sugli alberi lungo via del Foro Italico e hanno messo in sicurezza 50 arbusti. La viabilità, alla fine, è tornata alla normalità soltanto dopo le 17.30. Ad alimentare le fiamme l'immensa distesa di immondizia presente all'esterno dell'autodemolitore, vicino al campo nomadi. Poco distante, sulle sponde dell'Aniene, all'altezza di via Salaria, sorgono favelas: si appiccano roghi al fine di smaltire illegalmente rifiuti o per recuperare rame dall'immondizia raccolta.

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LE INDAGINI
Danni ambientali e ai polmoni dei romani, disagi per la viabilità su strada e sulla linea ferroviaria, la spesa per il ripristino della sicurezza di via del Foro Italico e degli alberi lungo la strada percorsa ogni giorno da migliaia di romani: gli incendi rappresentano una vera emergenza. Ieri un altro rogo, con il fumo che ha invaso la carreggiata all'altezza del viadotto Giubileo del 2000, chiuso in entrambe le direzioni.
Due giorni fa l'incendio è esploso in un'area che molti romani definiscono la terra dei fuochi: a ridosso del campo nomadi ci sono montagne di rifiuti, tanto che sono esplose anche bombole di gas durante il rogo. C'è una distesa di immondizia proprio vicino alla linea ferroviaria. C'è poi il tema degli autodemolitori, da tempo al centro di polemiche. «È giusto combattere i rottamatori abusivi e chiuderli - dice Elena Donato presidente Associazione Romana Demolitori e Rottamatori - noi siamo d'accordo a trasferirci fuori dal Gra, ma il piano non va avanti e le licenze sono ancora bloccate». «È grave che a Roma non si possano più rottamare le auto» fa sapere l'Associazione Autodemolitori (Ada). Nella stessa area, dopo la stretta del Comune due attività vennero chiuse per illeciti e in un caso il Campidoglio si è costituito parte civile.
 

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