Le spese in carico alla scuola, per i danni “firmati” dagli studenti che hanno preso parte alle giornate di “svago” senza lezioni, ammontano a circa seimila euro: costi necessari per le pulizie, per sostituire i lucchetti e le serrature, oltre agli arredi deliberatamente vandalizzati durante l’occupazione. Ma i lavori più costosi sono quelli a carico della Città Metropolitana, ovvero della collettività: dagli allarmi disabilitati ai banchi e alle sedie divelte. Alcuni interventi sono stati portati a termine, altri (come quelli per cambiare le porte anti-incendio o le telecamere, ma anche il water distrutto) devono ancora essere ultimati.
«Il costo presunto di tutti questi lavori è fra i 30 e i 40mila euro», dice Maria Teresa Zotta, presidente XI Commissione Capitolina Scuola e Delegata edilizia scolastica e personale Città Metropolitana, a cui è sempre toccato il gravoso compito di reperire fondi per le disastrate scuole della Città (e di rimediare ai danni delle occupazioni). «E’ l’ennesima dimostrazione che le occupazioni oltre a non determinare nessun cambiamento arrecano danni alle scuole, che qualcuno dovrà rifondere», dice Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio.
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