Quattro, forse alla fine addirittura cinque i nipotini abusati dal nonno paterno, ora alla sbarra per pedofila. Il settantottenne di Cerveteri è stato condannato a nove anni di carcere in primo grado dal tribunale di Civitavecchia per abusi sessuali nei confronti dei minori. La pubblica accusa aveva chiesto dieci di anni di reclusione per l’anziano, uno insospettabile. La mamma dei piccoli ha tirato un sospiro di sollievo appena terminata l’udienza: «Una liberazione, lo denuncerei di nuovo, senza alcuna esitazione. È stata una battaglia dura e so che non è ancora finita. Sono dovuta fuggire da Cerveteri per proteggere i miei figli». Un incubo per la donna e i suoi bimbi iniziato nel 2016. È in quel periodo che si rivolge da subito alla magistratura civitavecchiese attraverso un legale dopo aver sospettato qualcosa basandosi sulle confidenze di due figlie. «Erano a casa assieme a me, quel giorno lo ricordo come fosse ieri, – racconta la madre – stavamo affrontando il discorso su come nascono i bambini. E i miei figli hanno detto di saperlo, iniziando a descriverlo e utilizzando una terminologia non adatta a quell’età».
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L’OMERTÀ
Una situazione difficile da gestire.
I bambini sono stati chiamati a deporre nell’incidente probatorio che si è tenuto anche a distanza. Uno stress emotivo non indifferente. Il nonno cerveterano ha avuto problemi di salute, condizione peggiorata dopo le attività investigative. I giudici, in composizione collegiale come previsto in questo tipo di processi, hanno riconosciuto gli abusi solo su quattro e non sul quinto figlio della donna. «Forse perché una bambina così piccola – aggiunge David Pizzicannella – non è poi così scontato possa dimostrare una certa attendibilità nei racconti. Lavorare a questi casi lascia sempre l’amaro in bocca anche se l’imputato viene condannato con una pena del genere». E sempre a Cerveteri ci sarebbe un’indagine su un altro caso di pedofilia sui cui però al momento vige il massimo riserbo degli inquirenti.