Rom a Torre Maura, tensione per i cortei: «È allerta infiltrati»

Rom a Torre Maura, tensione per i cortei: «È allerta infiltrati» `
di Alessia Marani
4 Minuti di Lettura
Sabato 6 Aprile 2019, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 12:13

Neanche mezzo chilometro di distanza dividerà questa mattina i manifestanti di fazioni opposte a Torre Maura. Cinquecento metri ad alta tensione. Da una parte l'estrema destra di CasaPound Italia che si ritroverà in sit-in all'angolo tra via Codirossoni e via dei Piovanelli per protestare «contro rom, sinti e camminanti»; dall'altra, in piazza delle Paradisee la contromanifestazione Non me sta bene che no promossa dalla Cgil e a cui parteciperanno Anpi, Arci e molte realtà di sinistra, con l'adesione esplicita del Movimento 5 Stelle di Roma, e che esprimerà, al contrario, «solidarietà ai cittadini rom, sinti e camminanti».

I TIMORI
Per gli ultimi l'appuntamento è alle ore 10, mezz'ora più tardi per Cpi, tutti si ritroveranno comunque nei pressi del centro delle polemiche, l'ex clinica dove, di punto in bianco, il Campidoglio, martedì scorso ha trasferito 68 nomadi per poi fare immediatamente retromarcia dopo le proteste dei residenti e il timore di una guerriglia urbana con conseguenze drammatiche. Il quartiere sarà blindatissimo. La security è stata ampiamente discussa da prefetto e questore nell'ambito del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica riunito ieri pomeriggio a Palazzo Valentini, ogni fattore di rischio è stato valutato secondo le informative dell'intelligence.
Anche se il trasferimento di tutti i nuovi inquilini si è concluso ieri e, quindi, il fatto che nell'edificio non vi sia più nessuno come stabilito nell'accordo stretto dal Capo di Gabinetto della sindaca Raggi e la delegazione di cittadini, getta acqua sul fuoco, il rischio di scintille non è sopito. Anzi.

LE PREMESSE
Gabriella, la cittadina che aveva partecipato alla trattativa con il Comune, al termine dell'incontro era stata chiara: «Se sabato non saranno andati via tutti, succederà un Quarantotto». Nel frattempo, giovedì, CasaPound aveva fatto richiesta di autorizzazione per il sit-in odierno per poi ribadire: «Noi non facciamo passi indietro». Ed è spuntata subito la contromanifestazione. Ieri sera circa 300 residenti avevano dato la loro adesione al sit-in di destra. Ma i numeri sono incerti.

Non me sta bene che no è una delle frasi con cui Simone, studente quindicenne, ha tenuto testa e zittito i militanti della tartaruga, il video ha fatto il giro del web. «Il gruppo M5s di Roma Capitale aderisce al presidio annunciato dall'Anpi contro l'odio razziale, l'intolleranza e il fascismo. Ci schieriamo con i cittadini di Torre Maura che non ci stanno ad essere definiti razzisti e a essere rappresentati dall'estremismo di CasaPound», ha annunciato il movimento romano su Facebook.

«Scendiamo in piazza - dicono Cgil, Libera e Arci - contro il razzismo, le discriminazioni e il degrado, per il lavoro, la legalità e lo sviluppo». Ci saranno il Pd, i giovani democratici, le Acli, Leu, Futura, l'Unione degli studenti, la Rete della conoscenza e la Rete degli studenti medi. Ieri sera, intanto, ha sfilato Forza Nuova - erano una ventina - con alcuni anarchici che hanno fatto capolino, in segno di sfida.

Che cosa succederà oggi? Preoccupa il possibile contatto tra i militanti di Cpi e alcuni esponenti dei centri sociali dati in arrivo e la provocazione di qualche infiltrato. Ma l'avvicinarsi di appuntamenti elettorali di rango, come le Europee e altre tornate amministrative, fanno sperare che compagini istituzionali e partiti cedano - o inneschino - provocazioni che potrebbero rivelarsi un boomerang in termini di consenso. Infine, sempre stamani, in piazza Euclide si ritroveranno le Mamme per la pelle che hanno organizzato un presidio antirazzista dopo l'aggressione subita da una mamma africana nella piazza mentre passeggiava con i figli. Nel pomeriggio, a Ostia, il corteo in solidarietà al 17enne che era stato aggredito al grido di «sporco negro» un mese fa. Notizia trapelata dopo quasi un mese grazie allo sdegno di una docente.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA