I «distinti saluti» lasciati «per interposta persona» nella notte alla sindaca di Rocca di Papa urinando ai piedi del cartello di benvenuto in città, poi l’appuntamento a Foggia per la foto di gruppo con una trentina di persone con didascalia «da Foggia in direzione Roma 14 febbraio», quindi la tappa in serata a Latina. Il viaggio del leader del sedicente “Fronte di liberazione nazionale” Nicola Franzoni in vista della manifestazione indetta dai No Vax per lunedì mattina al Circo Massimo, punta a fare proseliti e a stringere accordi con imprenditori e “padroncini” locali abbattuti, in termini economici, dalla pandemia o “disobbedienti” No pass delusi da un certo centrodestra. L’appello in rete ai No vax è: «Passate il San Valentino a Roma».
Modello Canada
L’obiettivo? Agire per colpire in ordine sparso - soprattutto dopo che la “piazza” dei Castelli romani, ai Pratoni del Vivaro è stata resa off limits e blindata dalla prefettura di Roma - per depistare e disperdere le forze dell’ordine pubblico, fino a creare scompiglio e a paralizzare le città all’improvviso, come sta accadendo a Ottawa dove a tenere banco sono le proteste dei camionisti canadesi. Un’onda lunga che, attraverso i social, si sta propagando in Nuova Zelanda, Francia e ora tenta di fare breccia anche in Italia.
Ma le “truppe” attese per quello che era stato annunciato dal 10 al 13 febbraio (e poi revocato) come il più grande Campo hobbit del popolo dei No pass, non si è presentato. Qualcuno ha fatto tappa con i camper in alcuni terreni privati a San Cesareo (qui ogni domenica mattina gruppetti raccolgono firme No vax) e Colleferro, altri stanno ricevendo disponibilità a essere ospitati in appezzamenti agricoli o giardini privati. Non è un caso che Franzoni & Co. avessero fatto rotta verso i Castelli romani. Qualche settimana fa gruppi del Nord - rigorosamente senza Green pass - sono stati avvistati mentre facevano un sopralluogo ai Pratoni e qualcuno di loro ha avuto pure un battibecco in un bar. Mercoledì sera, invece, uno zoccolo duro dei No vax castellani si è riunito al ristorante “Paradiso” a Velletri, tra i più rinomati, apprezzato anche da Papa Ratzinger quand’era cardinale.
I controlli
La polizia amministrativa di Roma e i colleghi del commissariato di Velletri hanno interrotto una cena a sottoscrizione con 58 commensali e bambini. Solo in 9 avevano il Green pass rafforzato, gli altri si sono dichiarati No vax e No pass. Nel locale erano affissi cartelli in cui si rassicurava che non vi sarebbe stato alcun controllo del certificato verde. Cinque dipendenti erano senza contratto, altri 3 non avevano il Pass. In totale sono state elevate sanzioni per 8700 euro e il questore ha disposto la chiusura del locale per 5 giorni. Regolari, invece, le sanificazioni e la tenuta dei cibi. Tra i convenuti diversi professionisti e un giudice popolare.
Roma, rave no Vax e no Green pass ai Castelli: la prefettura lo vieta
Tutti pronti a opporsi ai controlli, argomentando le più svariate giustificazioni. Per placare la tensione è intervenuto anche il Reparto mobile. Intanto il weekend si preannuncia foriero di sorprese (domani ci sono anche due manifestazioni pro-curdi a Roma) in attesa di lunedì. Non sono esclusi blitz No vax o concentrazioni in altre città. Per i tre uomini che urinavano davanti al cartello, intanto, si paventa, oltre a una denuncia, il Daspo. L’informativa della polizia locale è al vaglio della Procura di Velletri.