Nettuno, raccolta rifiuti nel caos: si ritira la ditta che doveva gestire il servizio

Nettuno, raccolta rifiuti nel caos: si ritira la ditta che doveva gestire il servizio
di di Ivo Iannozzi
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Sabato 30 Novembre 2019, 10:33
Aggiudicarsi un appalto da 54 milioni di euro per sette anni e poi rinunciare perché con il ribasso del 15 per cento sull’offerta economica presentato in sede di gara non sarebbe stato possibile svolgere adeguatamente il servizio per la raccolta dei rifiuti solidi urbani “porta a porta”. Accade a Nettuno, dove giovedì mattina la società Am Tecnology ha comunicato al Comune la decisione di rinunciare all’aggiudicazione della gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti assegnata a giugno dalla Città Metropolitana. Ora c’è il serio rischio che in questa fase di incertezza nei prossimi giorni il servizio possa subire dei contraccolpi negativi con la raccolta della spazzatura nel caos. I primi effetti, con alcuni cassonetti stracolmi, si sono già visti.
Prima di ufficializzare la rinuncia, la ditta ha incontrato i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Nettuno per provare a rivedere i costi di conferimento dei rifiuti in discarica. Una richiesta anomala che il Comune ha respinto, perché, di fatto, alterava arbitrariamente i termini dell’aggiudicazione della gara. «Per quanto ci riguarda – si limitano a spiegare dall’Ufficio Ambiente del comune di Nettuno – è importante che il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta non ne risenta, considerato che fino ad oggi è stato efficiente».
La rinuncia all’appalto è clamorosa considerato che la Am Tecnology avrebbe dovuto iniziare a lavorare dal 1° dicembre, cioè da domani. A questo punto rientra in gioco la società Tekneko di Avezzano – arrivata seconda nella gara d’appalto – che a Nettuno svolge il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti dal 2016 e che, dunque, continuerà a svolgerlo per i prossimi sette anni. Peraltro la stessa Tekneko aveva presentato ricorso al Tar del Lazio contro l’esito della gara assegnata dalla Città Metropolitana. Proprio nei giorni scorsi il tribunale amministrativo aveva respinto la sospensiva dell’aggiudicazione richiesta dalla società di Avezzano e contestualmente aveva fissato per marzo l’udienza di merito. Questa decisione aveva quindi spinto il comune di Nettuno ad interrompere la serie di proroghe a favore delle Tekneko, che andavano avanti da giugno in attesa dell’esito definitivo del ricorso, e a procedere alla firma del contratto con la Am Tecnology. Quindi la clamorosa rinuncia.
La società campana aveva vinto la gara presentando l’offerta economica con un ribasso del 15 per cento su un appalto del valore complessivo di 54 milioni di euro. Si tratta di 8,1 milioni di euro che spalmati nell’arco di sette anni – tanto è la durata dell’affidamento – avrebbero significato sottrarre 1,1 milione di euro l’anno per i servizi. Il management della società campana si è reso conto che davanti a quel notevole ribasso non avrebbe potuto svolgere adeguatamente il servizio e ha quindi deciso di rinunciare. Anche il comune di Nettuno, in sede di gara, aveva avuto dei dubbi sull’anomalo ribasso dell’offerta economica presentato dalla Am Tecnology. Così anomalo da spingere la stessa società che l’aveva presentato a rinunciare.

 
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