Imprenditore rapinato a Nemi in casa in pieno giorno: nella villa sequestrati anche giardiniere e colf. Ingente bottino

Imprenditore rapinato a Nemi in casa in pieno giorno: nella villa sequestrati anche giardiniere e colf. Ingente bottino
di Chiara Rai
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Lunedì 29 Marzo 2021, 00:47 - Ultimo aggiornamento: 10:04

Sequestrato per tre ore in casa con una pistola alla tempia e derubato di una collezione di orologi di valore, circa mille euro in contanti e altri preziosi. Si è consumata una rapina a mano armata in pieno giorno, in una villa a Nemi, all’altezza di via di Valle Petrucola al confine con Genzano in una zona circondata dalla campagna e abbastanza decentrata. Quando l’incubo è finito, l’uomo ha chiamato i carabinieri della stazione di Nemi. I militari non hanno potuto far altro che raccogliere le testimonianze. Era tanto tempo che non succedeva un episodio simile alle porte del “paese delle fragole”, duemila abitanti a 30 chilometri da Roma, un’oasi con un tasso di criminalità vicino allo zero. 


LA DINAMICA


Quattro uomini, presumibilmente un italiano e tre stranieri, sono entrati nella proprietà di M.R., un imprenditore di Nemi, intorno alle 14.30 di venerdì pomeriggio quando il cancello era socchiuso, il giardiniere stava facendo dei lavoretti all’esterno e la donna delle pulizie era in casa. I quattro, armati di pistola, sequestrano prima il giardiniere e la donna: «Non provate a fare un fiato che vi facciamo secchi all’istante». Poi raggiungono l’uomo nel soggiorno: «Stai zitto o ti ammazziamo». E sale la paura. Grida e minacce non destano l’attenzione di nessuno, sebbene sia pieno giorno prima del fine settimana in zona rossa. Due dei quattro legano il proprietario a una sedia e lo costringono a dire dove si trova la cassaforte, i soldi, qualsiasi cosa di valore che si trovi in casa. Sono stati momenti di panico perché i malintenzionati avrebbero potuto premere il grilletto e per fortuna non c’erano altri familiari o parenti in casa.


All’inizio, la vittima ha provato a reagire, non aveva l’intenzione di voler cedere subito alle minacce, ma i balordi erano in quattro e armati.

Alla fine ha dovuto arrendersi, sebbene chi conosce l’imprenditore sa che non è una persona che subisce facilmente. Il sequestro, la paura, le minacce sono durate per circa tre ore. L’imprenditore non poteva rispondere al telefono, al citofono, era sotto scacco di questi uomini che cercavano di arraffare più oro e soldi possibile. 


IL SOPRALLUOGO
I carabinieri non hanno potuto acquisire molto materiale: i rapinatori avevano utilizzato tutte le accortezze del caso, indossando guanti, parcheggiando l’auto presumibilmente lontano da occhi indiscreti, in mezzo alla vegetazione per poi dileguarsi nelle campagne. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito ma la paura è stata molta. Non ci sono telecamere che hanno ripreso il momento della rapina. I carabinieri sono comunque a caccia dei responsabili, anche se pochi gli indizi finora acquisiti potrebbero già indirizzarsi su piste battute in passato.

Nell’area dei Castelli, soprattutto tra Nemi e Genzano non c’è una escalation di rapine quanto di furti che sembrano in lieve aumento in questa seconda fase della pandemia dove le restrizioni sono più soggette a interpretazioni rispetto alla prima ondata: i ladri circolano di più ma prima o poi vengono identificati. Qualche tempo fa ad esempio è stato arrestato dopo un anno di indagini un albanese di 30 anni che aveva spaccato la testa al proprietario di una villa con un piede di porco per guadagnarsi la fuga dopo aver ripulito l’abitazione. Altro fenomeno all'attenzione delle forze dell’ordine è quello della violenza tra giovani, soprattutto sedicenni, che rapinano spesso i loro coetanei per derubarli di soldi, cellulari ma anche abbigliamento firmato. 
 

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