Il sindaco di Nemi: «L'isola ambientale dei rifiuti? Progetto embrionale, nessun pericolo»

Una bellissima veduta di Nemi ai Castelli Romani
di Tiziano Pompili
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Venerdì 23 Aprile 2021, 18:51 - Ultimo aggiornamento: 21:57

«Non c’è nessun pericolo ambientale». Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, dopo le proteste con diversi cittadini, torna a parlare del progetto dell’isola ecologica per la gestione di rifiuti differenziati in via della Radiosa, un sito che dovrebbe sorgere a pochi metri di distanza da un pozzo che fornisce acqua potabile a tutta la località lacustre dei Castelli: «Un’idea che è ancora in fase embrionale (ma ieri è stata approvata una variante del piano regolatore in un Consiglio comunale molto acceso, ndr) che viene strumentalizzata dall'opposizione – afferma il primo cittadino - Siamo dispiaciuti che un argomento così importante venga utilizzato come motivo di scontro e non in maniera costruttiva». Diversi abitanti di Nemi hanno costituito un comitato per opporsi al progetto del Comune. «Non c'è alcuna strumentalizzazione - dicono - E' solo che questa vicenda suscita perplessità. Vorremmo essere ascoltati».

Ma Bertucci critica il comitato di protesta nato da qualche giorno, il quale, sostiene, «invece di confrontarsi in maniera costruttiva con l’amministrazione ha scelto di mettersi a braccetto con una parte dell’opposizione, diffondendo notizie errate sul progetto.

Il nostro intento è quello di portare un servizio sul territorio, garantendo la salute di tutti e certamente tutelando la fonte idrica dell’acqua potabile». Una legge vieta la realizzazione di cosiddette isole ecologiche a meno di sessanta metri da pozi e sorgenti. Il sindaco ha annunciato che ci sarà una conferenza dei servizi con 13 enti coinvolti che saranno chiamati ad esprimere le valutazioni del caso sull'idea. Cinque anni fa un progetto simile, nella stesse area, non ebbe il parere favorevole del gestore del servizio idrico, che è Acea Ato2. «Ma chi grida al pericolo ambientale in questa fase – conclude Bertucci - dimostra sia di non conoscere la procedura autorizzativa di un’opera pubblica. La seduta di Consiglio comunale è stata solo il primo atto procedurale per aprire il tavolo di concertazione tecnica».

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