Natale di Roma, finanziamenti ancora in bilico: «Sfilata dei gladiatori al Circo Massimo a rischio»

Natale di Roma, finanziamenti ancora in bilico: «Sfilata dei gladiatori al Circo Massimo a rischio»
di Stefania Piras
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Martedì 19 Marzo 2019, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 10:13

Il Campidoglio ha chiesto al Gruppo Storico Romano di presentare entro tre giorni tutte le planimetrie della sfilata per la diciannovesima edizione del Natale di Roma. Ce la faranno i gladiatori a consegnare tutto? No, lo dice lo stesso presidente Sergio Iacomoni che vede nella scadenza perentoria un modo per ostacolare la manifestazione che si tiene ogni anno nella Capitale il 21 aprile. «Ci hanno messo otto mesi per risponderci e pretendono che entro tre giorni facciamo tutti i permessi per organizzare la festa, è un modo per boicottarci», dice Iacomoni che ieri ha lanciato l'allarme: «La festa ora è a rischio».

I COSTI
Gli anni scorsi il Comune contribuiva all'allestimento pagando il servizio logistico con le transenne e le pulizie del Circo Massimo. Quest'anno chiede che sia tutto a carico dell'Associazione: dall'occupazione di suolo pubblico ai bagni chimici, «costi che ora dobbiamo affrontare noi».

L'assessorato si limita ha trincerarsi dietro un gelido: «Abbiamo dato il nulla osta per quanto di nostra competenza, riconosciamo la valenza culturale dell'iniziativa». Tradotto: se si fa o non si fa non ci interessa e la valenza culturale è stata riconosciuta soprattutto dalla sindaca Virginia Raggi che anche dopo la rievocazione delle Idi di marzo ha scritto una lunga lettera al Gruppo storico per ringraziarli.
«Quel horreur!», hanno sentito sospirare in piazza di Campitelli. «La manifestazione rappresenta l'orgoglio più profondo dello spirito romano. Con la scusa della circolare Gabrielli si scaricano tutti i costi sugli organizzatori che già autofinanziano l'intero evento», commenta Federico Mollicone, deputato di FdI e capogruppo in commissione Cultura.

LA SFILATA
La sfilata porta nella Capitale gruppi di rievocazione storica provenienti da 11 paesi europei. E ci sarebbe anche un protocollo di intesa con il Comune per coinvolgere le scuole e l'Associazione per la divulgazione degli usi e i costumi dell'antica Roma, «che pone un marchio di garanzia sul nostro operato da parte dell'amministrazione capitolina», dice il Gruppo.

«Noi ci saremo a prescindere!», annuncia Iacomoni che pensa a un grande flash mob di finti legionari, senatori e antichi romani. Che però rischiano le sanzioni sul decoro previste per chi gira vestito da centurione.

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