Movida a Roma, ressa in Centro. I gestori: stop alcol alle 19

Movida a Roma, ressa in Centro. I gestori: stop alcol alle 19
di Francesco Pacifico
3 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Giugno 2020, 08:23

Le piazze della Roma by night sono tornate ad affollarsi nel fine settimana. E in alcuni luoghi (Ponte Milvio, Pigneto e soprattutto Trastevere) la movida sembra quella dell'era preCovid. Anche perché di gente con la mascherina se ne è vista poca in giro, mentre si moltiplicano gli assembramenti in barba alle regole basilari per limitare il contagio. E il problema c'è, tanto che la sindaca Virginia Raggi, ieri, ha sottolineato via social: «Continuano i controlli della Polizia Locale nelle aree della movida. Tra ieri (sabato, ndr) sera e questa mattina, pensate, sono stati effettuati più di 7mila controlli sull'effettivo rispetto delle regole studiate per evitare la diffusione del Coronavirus». Poche, a quanto pare le multe e le denunce, come quelle comminate a un gruppo di ragazzi a Monte Ciocci.
Ieri soprattutto gli under30 hanno preso d'assalto i baretti di Ponte Milvio, del Pigneto, di Trastevere o di piazza del Fico, per poi consumare all'aperto, con crocchi di giovani a parlare senza preoccuparsi del distanziamento. Meno gente, invece, a Campo de' Fiori, dove però c'è stato anche un accenno di rissa. Tanti agenti in giro, ma molto spesso non sono andati oltre il chiedere agli aficionados della notte di mantenere almeno un metro di distanza dagli altri avventori.

Discoteche nel Lazio verso la riapertura il 15 giugno: misurazione della febbre e prenotazioni

Questa mattina in Campidoglio la prima cittadina, il suo staff e gli assessori più impegnati su questo fronte valuteranno i report delle forze dell'ordine sull'ultimo weekend, confrontandoli con i più recenti bollettini medici sul numero di positivi, per decidere se introdurre o meno misure restrittive alla movida. Raggi, come ha spiegato la scorsa settimana durante un vertice in Prefettura e alle associazioni degli esercenti, non è favorevole a interventi draconiani, come quelli presi per esempio a Milano. Ma i titolari di bar e di ristoranti - per tutelarsi da multe e temendo una seconda ondata del virus che porti a nuove chiusure dei loro esercizi - chiedono di anticipare le chiusure. E proprio per le pressioni delle categorie, il Campidoglio non esclude a priori un'ordinanza per contenere la vendita dell'alcool da asporto dopo l'ora dell'aperitivo.

Movida, l’effetto solo fra 15 giorni: il sì alla mobilità con dati parziali

I DUBBI DEGLI ESERCENTI
La Fipe Confcommercio, per esempio, ha parlato di una chiusura anticipata dei locali. Luciano Sbraga, direttore dell'ufficio studi dell'associazione, si chiede «se l'obiettivo prioritario per chi ci governa è quello di tutelare la salute oppure colpire la movida. Perché se i problemi sanitari non esistono, allora viene da domandarsi che senso ha il distanziamento ai tavolini di bar e ristoranti». La Fiepet-Confesercenti, invece, guarda più cautamente allo stop all'asporto di bottiglie di vetro (soprattutto alcoolici) tra le 19 e le 20. «Chiediamo - spiega il leader Claudio Pica - soltanto di anticipare l'ordinanza esistente e di gestire la movida con la somministrazione nei locali per evitare assembramenti all'esterno». Si aspetta quindi la decisione del Comune, molto attento, da un lato, a garantire i controlli nei luoghi del divertimento e, dall'altro, a venire incontro agli esercenti più colpiti in questa crisi. Al riguardo e su spinta dell'assessore al Commercio, Carlo Cafarotti, oggi la sindaca dovrebbe firmare un'ordinanza per anticipare e allungare gli orari di alcune categorie: dovrebbero aprire prima delle 10 le ferramente e le attività artigiane come i meccanici e potrebbero lavorare fino a tardi pizzetterie e gelaterie.
 


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA