Buttafuori illegali e alcolici venduti a ogni ora: così la polizia scova le discoteche fuorilegge

Buttafuori illegali e alcolici venduti a ogni ora: così la polizia scova le discoteche fuorilegge
di Marco Pasqua
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Venerdì 26 Aprile 2019, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 16:56

«Quando il poliziotto in borghese mostra il suo tesserino al buttafuori, all’ingresso del locale, il tam tam su radio-discoteca è immediato. «Occhio, c’è la polizia», è il messaggio che viaggia alla velocità della luce nelle ricetrasmittenti del personale. Pochi secondi e gli addetti alla sicurezza senza permessi si sono già tolti la casacca. Ma quello che nessuno nella discoteca sa, è che il blitz era già scattato prima, quando, dopo le 3 di notte, un altro agente si era presentato al bar e aveva ordinato un cocktail con gin, dimostrando che il locale violava l’ordinanza anti-alcol (il divieto scatta alle 2). Un altro, invece, aveva preso nota di tutti i buttafuori impiegati: anche di quelli che, poco dopo, avrebbero cercato di far credere che erano dei semplici avventori. 

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BUTTAFUORI E ALCOLICI
Via Libetta è solo una delle tante zone controllate, regolarmente, dalla polizia amministrativa della Questura, diretta da Angela Cannavale. Una unità che, negli ultimi mesi, anche dopo l’avvento del nuovo questore, Carmine Esposito, ha avuto un mandato molto chiaro: quello di dichiarare “guerra” alla movida senza regole. E per una notte abbiamo seguito questo gruppo di agenti, che si muove sempre in borghese. 
 

«La funzione dei nostri controlli – dice la Cannavale – è quella preventiva, a tutela di chi frequenta le discoteche. Non vogliamo solo punire chi viola la legge ma è chiaro che non tolleriamo nessuna irregolarità». Quando, qualche notte fa, i suoi uomini si sono presentati in un popolare circolo, all’Ostiense, sapevano già a cosa andavano incontro. «Le violazioni dell’ordinanza anti-alcol sono molto frequenti», commentavano gli agenti. Ma non solo. Diverse persone fumavano in sala (è responsabilità del locale evitare che ciò accada). Un passaggio chiave riguarda il controllo dei buttafuori, che devono essere muniti di un apposito tesserino, rilasciato dalla Prefettura. «Per risparmiare si fa ricorso a personale senza questa autorizzazione», spiega Cannavale. E, infatti, anche in questo locale ce ne sono diversi “improvvisati”: quegli stessi che avevano cercato di far credere ai poliziotti che facessero parte del pubblico. Altra parte importante, riguarda i controlli delle planimetrie, ovvero il rispetto delle prescrizioni urbanistiche: e anche qui, la polizia individua una tettoia presumibilmente abusiva. «Così non si puo’ lavorare, noi facciamo di tutto per rispettare le leggi – dice il titolare ai poliziotti – Ma quando è entrata in vigore l’ordinanza Raggi? Siete sicuri che ci riguarda?». Gli agenti sono pazienti, nonostante l’orario, e spiegano che è dovere del locale informarsi sulle leggi da rispettare: «Basta che controlla l’albo pretorio e si renderà conto che dopo le 2 non può somministrare alcolici». Il controllo si chiude con una sanzione di 6600 euro (per la vendita di alcolici dopo le 3), oltre ad una multa da circa 440 euro perché non era stato fatto osservare il divieto di fumo. Sono ancora in corso, invece, gli accertamenti sui numerosi buttafuori presenti. Dall’Ostiense a piazza delle Crociate, dove c’è un locale da tempo attenzionato dai poliziotti. Il proprietario è un albanese, che in più di una occasione ha dimostrato di non prestare alcuna attenzione alle leggi in materia di pubblici spettacoli. E, infatti, quando i 9 agenti dell’amministrativa varcano il portone blindato (guardato a vista da un buttafuori abusivo) del “Princess”, trovano una decine di ragazze che “intrattengono”, a pagamento, i clienti, anche usando appositi camerini. Pochi minuti, e la polizia si rende conto che il locale è totalmente abusivo. Multa da 5000 euro per la mancata licenza di somministrazione; altri 2000 per la mancata licenza di pubblico spettacolo e 1700 per il buttafuori abusivo. Quasi sicuramente, la polizia comunicherà a breve al titolare la cessazione dell’attività abusiva. Nei pressi di piazza Barberini, invece, un altro night suddiviso su tre piani, impiega circa 30 persone: in questo caso, la polizia invia la comunicazione all’ispettorato del lavoro, per verificarne la regolarità. 

SETTE CHIUSURE
Dall’inizio dell’anno, la Questura, grazie al lavoro costante della amministrativa, ha adottato 7 provvedimenti di sospensione della licenza, da 3 a 15 giorni, a carico di discoteche (dal Qube all’Alibi fino alla Locanda Atlatinde), oltre ad una cessazione di attività abusiva (un music club in via Alba). Sempre da inizio anno, sono state sospese le licenze di 17 tra bar e pub. «Non ci fermiamo – dice la polizia – perché i gestori delle discoteche devono capire che esistono delle leggi e che queste vanno rispettate, senza se e senza ma».

marco.pasqua@ilmessaggero.it

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