Covid, entra in ospedale per un incidente e viene contagiato: muore Piero Filotico, pubblicitario, scrittore e filantropo

Covid, morto Piero Filotico, ex direttore della Piemme, scrittore, filantropo, i familiari: «Contagiato in ospedale
di Alessia Marani
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Venerdì 20 Novembre 2020, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 20:52

Finisce in ospedale per un incidente con il motorino, viene ricoverato, si ammala di Covid e muore. Se ne è andato così Giampiero Filotico, più conosciuto come Piero, 78 anni da compiere, ex direttore generale della concessionaria pubblicitaria Piemme (concessionaria del Messaggero), scrittore e filantropo.

Era il cognato di Stefano Dominella presidente della maison Gattinoni Couture e della sezione Moda di Unindustria Lazio, e suocero di Gianbattista La Rocca, amministratore delegato di Italo. É morto nella notte di mercoledì all'ospedale Sant'Andrea dove si trovava da circa un mese dopo un brutto incidente in scooter sulla via Flaminia.

Il ricordo degli amici

«Mio marito non stava male, non soffriva di alcunché, era un giovanotto intellettualmente e fisicamente - spiega la moglie Delia - quel giorno non lo vedevo rincasare per pranzo. Lui non tardava mai e, nel caso, avvisava. Nessuno ci avvertì nemmeno dell'incidente, lo trovammo noi in ospedale. Aveva una commozione cerebrale e non poteva parlare». La signora Delia è sicura che il virus, Piero lo abbia contratto in corsia: «Non può essere altrimenti. Gli hanno fatto un tampone all'ingresso in pronto soccorso ed era negativo. Poi un secondo durante la degenza, ancora negativo.

Quando è arrivato il momento delle dimissioni e a casa era tutto pronto per la riabilitazione, la doccia gelata: positivo al tampone in uscita, ma asintomatico».


Le condizioni di Filotico, però, da quel momento peggiorano repentinamente. «Il Covid gli ha divorato i polmoni nel giro di due settimane», aggiunge con un filo di voce la moglie, distrutta dal dolore.


I LIBRI E IL RUGBY
Piero Filotico è stato pubblicitario, imprenditore e dirigente, aveva militato nel Pd. Ora in pensione, si occupava di consulenze aziendali. Quando poteva animava il suo blog Un filo rosso e approfondiva il suo talento per la scrittura, dando vita a romanzi polizieschi. Con il nipotino Stefano condivideva la passione per il rugby. La notizia della sua improvvisa scomparsa ha lasciato senza parole anche ex colleghi e amici che si sono stretti con affetto alla famiglia, a Delia, ai due figli Daniele e Costanza. Chi conosceva Piero ne ricorda la «grande generosità» e «l'incredibile entusiasmo con cui abbracciava le cause degli ultimi».


LA RABBIA
La moglie aveva potuto vedere Piero in ospedale solo durante i primi giorni di ricovero in Neurologia. Ma lui non poteva parlare e nemmeno spiegare come fosse avvenuto lo schianto contro l'automobile. Dopodiché una dottoressa era riuscita a farlo interagire con la figlia attraverso due videochiamate. Un'altra morte in solitudine ai tempi del Covid anche se circondato dalle cure dei sanitari. «È pazzesco che si entri in ospedale non per guarire ma per morire - sottolineano gli amici - non vogliamo fare polemiche ma a Piero avrebbe fatto tanta rabbia, perché lui diceva sempre che ci vuole attenzione civile».
 

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