Potrebbe essere stato un cedimento della pavimentazione o l'alta velocità a far perdere il controllo del monopattino a Davide Massimiani, 56enne operaio edile dell'Infernetto che dopo essere caduto dal mezzo è morto all'ospedale Grassi, durante un delicato intervento chirurgico. Un incidente dall'apparenza banale che, però, è costato alla vita all'uomo che lascia la moglie e due figlie.
I FATTI
Tutto è accaduto poco dopo le 19 di martedì, quando il 56enne ha perso il controllo del suo monopattino mentre percorreva via di Castel Porziano, sbattendo il viso sull'asfalto, all'altezza del civico 500.
IL RICORDO
Davide Massimiani era molto conosciuto a Fiumicino, dove è nato e cresciuto e dove ha vissuto per anni prima di trasferirsi nel quartiere a sud della Capitale. Centrocampista degli anni '80 del Fiumicino Calcio è rimasto nella memoria dei tifosi per il suo sinistro felpato e i tanti riccioli d'oro. Davide, sposato con Raffaella, lascia Alice e Giulia, oltre all'impresa edile gestita con l'anziano padre Gino e un vuoto alle case popolari di via Porto di Claudio a Fiumicino dove aveva vissuto prima di trasferirsi con la famiglia all'Infernetto. Ieri mattina, dopo la notizia, alcuni vecchi amici hanno voluto ritrovarsi alle scalette (quattro gradini degli edifici Ater ndr), davanti al circolo biancoazzurro, dove avevano trascorso in gioventù tante ore liete assieme allo sfortunato regista. «Gli abbiamo fatto una corte spietata afferma l'ex giocatore Pasqualino Addis e alla fine lo abbiamo convinto a vestire la maglia del Massimi sport. Grazie al suo carisma di leader siamo riusciti a inanellare due salti di categoria fino a raggiungere la serie A di calcetto».
«Nel 2015 abbiamo costituito il gruppo delle Vecchie glorie e Davide è tornato a calzare con entusiasmo gli scarpini dice il compagno di squadra Angelo Castaldi -. Con l'umiltà e il sorriso di sempre ci ha guidato, grazie al suo divino sinistro, alla vittoria nel Campionato nazionale Over 50, lo scorso anno, presso il centro Sportilia di Cesena, prima che esplodesse la pandemia. Anche in questa occasione ha confermato di essere un trascinatore. Ci mancheranno i suoi preziosismi con cui riusciva ancora a deliziare gli appassionati del buon calcio. Addio caro amico».