Roma, addio all'archeologa Fedora Filippi, la "signora" della Domus Aurea

Fedora Filippi
di Laura Larcan
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 08:35

Lutto nel mondo dell’archeologia romana. E’ morta Fedora Filippi, la "signora" della Domus Aurea, di cui per anni è stata la direttrice scientifica. E’ stata lei a dare impulso alla rinascita della reggia di Nerone, non solo segnando il traguardo della riapertura al pubblico del monumento, ma soprattutto inaugurando l’impresa del grande cantiere di restauro del complesso sotto il Colle Oppio. Fu sempre lei, tra l'altro, ad istituire l'innovativo blog in cui raccontava per la prima volta tutte le fasi dei lavori. Una lunga carriera nel Ministero della Cultura, personalità di punta della Soprintendenza di Roma, ha seguito da vicino anche importanti cantieri di scavo nell’area del Campo Marzio, nel cuore del Centro storico di Roma, nell'area del Tridente, a Trastevere e sul Gianicolo. A lei si devono fior di scoperte che hanno fatto battere il cuore degli archeologi e dei cronisti che hanno avuto la fortuna di seguire da vicino le sue ricerche.

Personalità complessa e brillante, Fedora Filippi. Classe '53, intelligente e riservata, scrupolosissima negli studi e nella comunicazione, ma allo stesso tempo generosa e dotata di una fine ironia che riservava alle persone che riuscivano a fare breccia nel suo cuore. Stimata da colleghi, accademici e dagli stessi giornalisti di beni culturali che hanno avuto l'onore di raccontare nel tempo le sue continue scoperte.

Messaggi di cordoglio sono arrivati dallo staff della Soprintendenza di Roma guidata da Daniela Porro, e da tanti direttori di Musei e parchi archeologici della Capitale.

La definisce «archeologa di chiara fama, in forze fino a pochi anni or sono alla gloriosa Soprintendenza Archeologica di Roma - scrive Alessandro D’Alessio, oggi direttore del parco di Ostia Antica - Responsabile per lungo tempo della Domus Aurea, dove ha avuto l’enorme merito di avviare l’impegnativa opera di risanamento di uno dei monumenti più importanti e delicati della città. Fedora è stata una studiosa di altissimo livello e un Funzionario esemplare del nostro Ministero. Personalmente mi mancherà sempre il confronto con la sua intelligenza e lungimiranza».

Il personale della Soprintendenza la descrive come una «Fine studiosa, eccellente archeologa, responsabile della tutela delle aree di Campo Marzio e Trastevere, è stata autrice di scoperte archeologiche di grande importanza come le scuderie Imperiali di via Giulia, il complesso sotto La Rinascente in via del Tritone, gli Horti alle falde del Gianicolo, solo per citarne alcune».

E portano la sua firma anche le scoperte del famoso, leggendario, Tempio di Matidia, l'illustre nipote di Traiano e suocera di Adriano, le cui fondamenta sono state riportate alla luce sotto il Senato, nel complesso di Santa Maria in Aquiro.  

Ma è «nella luce soffusa della Domus Aurea, fra i meravigliosi colori che la adornano che vogliamo ricordare Fedora Filippi», scrive lo staff del parco archeologico del Colosseo guidato da Alfonsina Russo. «Ci ha lasciato una grande archeologa, di grande intelligenza ed energia. Non solo una collega, una guida illuminata e solerte, un’amica sensibile. L’abbiamo amata per la sua tenacia, l’abbiamo stimata per la sua professionalità e cultura. Quello che lei ha iniziato abbiamo il dovere di portarlo a termine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA