Mazzette al ministero dell'Istruzione, tre funzionari ai domiciliari «Sfruttiamo il Covid»

Provvedimenti per l’imprenditore Bianchi di Castelbianco e per tre dipendenti del Miur. Per tutti l’accusa è di corruzione

Mazzette al ministero dell'Istruzione, tre funzionari ai domiciliari «Sfruttiamo il Covid»
di Michela Allegri
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Venerdì 4 Marzo 2022, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 19:05

Un motorino, un computer, ma anche regali decisamente più impegnativi, come lavori di ristrutturazione, viaggi, trattamenti medici, automobili a noleggio, case in montagna, addirittura l'affitto di appartamenti. Non si trattava di mera gentilezza nei confronti dei funzionari del ministero dell'Istruzione: secondo la Procura, tutto faceva parte di un piano studiato dall'imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco che, agendo dall'interno degli uffici di viale Trastevere, sarebbe riuscito a mettere le mani su 23 milioni di euro di appalti per progetti scolastici. Nei confronti di Bianchi, già arrestato lo scorso settembre, è stata emessa ieri una nuova ordinanza. Si trova ai domiciliari e, nonostante la misura, avrebbe continuato a gestire le sue società, utilizzando il cellulare della moglie, nonostante avesse il divieto di comunicare con l'esterno. Ai domiciliari sono finiti anche i funzionari del Miur Leonardo Filippone ed Evelina Roselli, i collaboratori di Bianchi, Chiara Calandriello, Laura Gambescia e Nicola Cirillo, che avrebbe cercato di giustificare i passaggi di denaro con fatture per operazioni inesistenti. Per il funzionario Alessandro Ascoli è stata stabilita la sospensione temporanea. I finanzieri del Nucleo di polizia valutaria hanno anche sequestrato 128mila euro.

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LE INTERCETTAZIONI
L'inchiesta coinvolge anche la ex dirigente del dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, Giovanna Boda e, per il gip, ricostruisce uno spaccato «desolante».

Dopo gli arresti di settembre sono venuti a galla «ulteriori rapporti illeciti» con altri funzionari. Negli uffici del ministero, Bianchi, vicinissimo alla Boda, «godeva di una posizione di privilegio» e «si muoveva indisturbato», scrive il giudice. I contatti di primo piano, però, si estendevano anche ad altre figure apicali, come Filippone, la Roselli e Ascoli. Tutti e tre, secondo i pm, sarebbero stati tenuti a libro paga. In cambio, Bianchi avrebbe conosciuto in anticipo il contenuto dei bandi, partecipato a riunioni riservate e, addirittura, dato direttive. In una chat del 5 ottobre 2020, per esempio, l'imprenditore dà indicazioni e fa richieste alla Boda. La dirigente gli invia i dettagli della bozza di uno dei bandi. «Così va bene o no?», chiede. Lui risponde: «Se possibile aumentare da 50 a 100 e togliere la rete di scuole nel punteggio, e inserire i 20 punti previsti nella valutazione del progetto che passerebbe così da 10 a 30». La dirigente replica: «Ok, ora provvedo». Un'ora dopo, scrive: «Ho già fatto inserire le modifiche». La finanza ha sottolineato che le società di Bianchi avrebbero ottenuto appalti per 23 milioni di euro, dei quali 18 già corrisposti.


LA PANDEMIA
Nel 2020, le società di Bianchi si erano aggiudicate anche un bando relativo all'emergenza Covid e alla continuità didattica. Quando parte un controllo da parte della Presidenza del consiglio dei ministri, la Roselli si agita. Intercettata, parla di «furbizie», poi sbotta: «Che cosa hai pagato tu con tutti quei soldi? Carta che finirà al macero». In relazione a un altro bando, il gip sottolinea la rilevanza di una mail che un collaboratore manda a Bianchi, nella quale si spiega come «sfruttare la terza ondata» della pandemia e «l'allarmante aumento dei nuovi contagi».
L'elenco dei regali fatti alla Boda è lunghissimo: 548mila euro di utilità, tra viaggi, affitti, pagamento di bollette, collaboratori domestici, dell'autista, ma anche di trattamenti medici, corsi di musica. Del resto, la segretaria della ex dirigente, definita «sua donna di fiducia», Valentina Franco, pure lei indagata, interrogata dopo la scorsa ondata di arresti, ha raccontato diversi dettagli. Ha confermato, per esempio, che le spese della Boda - circa mille euro a settimana - inizialmente venivano sostenute da Bianchi con una carta di credito periodicamente ricaricata, per poi passare a una prepagata e a buste piene di contanti. Filippone avrebbe ricevuto utilità per 141.658 euro, dei quali 55.270 corrisposti e 86.388 promessi: il pagamento di un affitto - compresi bollette, posto auto e spese condominiali - di un appartamento in via Garibanldi, dal 4 febbraio 2020 al 5 luglio 2021, del valore di 40.270 euro, e lavori di ristrutturazione gratis in un immobile in via Pascarella.
La Rosati, invece, avrebbe ottenuto il pagamento del soggiorno in hotel per il fratello per 69.334 euro, dal 2019 al 2021, una borsa di studio per la figlia e la promessa di un incarico dirigenziale.

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