Roma, registravano minori poi li aiutavano a fuggire: 16 arresti nel centro accoglienza

Roma, registravano minori poi li aiutavano a fuggire: 16 arresti nel centro accoglienza
di Elena Panarella
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Mercoledì 3 Aprile 2019, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 15:12
Un'indagine durata circa 3 anni quella portata avanti dagli uomini del reparto Sicurezza Pubblica Emergenziale (Spe) del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, sulle “strane” dinamiche della gestione delle centinaia di minori stranieri non accompagnati, da parte del centro di primissima accoglienza (Misna) di Via Annibale Maria di Francia 6. Già un primo filone dell’indagine, iniziata nel 2016, aveva portato al rinvio a giudizio di E. S. rappresentante legale della “Virtus Italia Onlus Cooperativa Sociale” che per anni ha gestito il servizio per conto del Comune di Roma, quasi sempre in regime di “affidamento diretto”. Altre indagini, partite nel 2017 con pedinamenti ed intercettazioni telefoniche ed ambientali eseguite dai caschi bianchi romani, hanno permesso di far emergere un quadro più grave dove la quasi totalità degli operatori del centro, tra i quali educatori e psicologi, induceva alla fuga i minori, nella maggior parte dei casi di etnia rom, non senza prima averne registrato l’ingresso al fine di assicurare alla struttura la retta giornaliera (circa 120 euro).

Tra gli episodi documentati dagli agenti, la sopravvenuta pericolosità delle fughe “indotte”: dopo il primo troncone d’indagine infatti, ed il relativo rinvio a giudizio del rappresentante legale, gli “operatori”, si erano resi più scaltri. Non più aperture concordate del cancello automatico della struttura per favorire la fuga dei minori (le cui immagini erano state diffuse da inchieste televisive e giornalistiche) ma una vera e propria “induzione” nei confronti di minori anche di dieci anni, a scavalcare il cancello, persino a tarda notte, agevolando la cosa mediante il posizionamento di cassonetti a ridosso dell’entrata e spesso esortando i minori stessi ad evitare di farsi riprendere dalle telecamere, abdicando totalmente ai doveri di assistenza e custodia, assunti nei confronti dei minori che, in qualche caso, hanno persino riportato ferite nel corso delle pianificate “evasioni”. Sono 22 le misure cautelari personali emesse dalla Procura della Repubblica di Roma ed eseguite sin dall’alba di questa mattina, 16 arresti e per 6 l'obbligo di firma. Per E. S. rappresentante legale e C. C. responsabile della struttura e V. M. vice responsabile del centro si sono aperte le porte del carcere.

Al vaglio degli investigatori anche l’eventuale sequestro della struttura, che dai primi accertamenti sembrerebbe non aver mai posseduto i requisiti abitativi e di sicurezza per poter ospitare i ragazzi per i 30 posti disponibili .
Già in passato il centro di Via Annibale Maria di Francia era stato oggetto di polemiche, spesso proprio dal sindacato della polizia locale, più di una volta la Ugl aveva infatti denunciato le pessime condizioni dei ragazzi dove vere e proprie epidemie di scabbia, scoperte per puro caso dagli agenti venivano sottaciute dove non coperte dagli operatori ed anche di recente aveva tuonato contro un protocollo d’intesa siglato dalla struttura, che di fatto privava le forze di polizia del potere di procedere autonomamente ad accertamento sanitario dell’età dei sedicenti minori anche on caso di forti sospetti Le operazioni, che tra esecuzione delle misure e ricollocamento degli ospiti vedono coinvolti oltre 120 agenti, sono tutt’ora in corso.
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