Frascati "arriva" su Marte, microriflettore del Rover costruito all'Infn

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati
di Tiziano Pompili
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Domenica 21 Febbraio 2021, 15:09

C'è un pezzo di Frascati su Marte grazie a “LaRa”, il microriflettore sviluppato dalla sede tuscolana dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (l’Infn) nell’ambito del progetto della Nasa che ha portato in questi giorni il rover Perseverance sul pianeta rosso.

L’obiettivo della missione dell’agenzia aerospaziale statunitense è quello di cercare tracce di vita nel cratere Jazero, un antico bacino lacustre (formatosi miliardi di anni fa e forse provocato dalla caduta di un enorme asteroide) profondo circa 500 metri. Un’esplorazione mai tentata prima in una zona che è estremamente insidiosa: solo il 40% dei veicoli spediti sul pianeta rosso sono riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma la fiducia verso questo progetto è alta.

Il rover, una specie di grande sonda, ha le dimensioni di un Suv: pesa oltre una tonnellata, è lungo due metri, alto 2,20 e largo 2,70. E’ il più grande e tecnologico mai atterrato su Marte. Il microriflettore, invece, pesa soltanto pochi grammi e non è grande più di mezzo centimetro, ma svolge una serie di funzioni fondamentali tra cui quella di fornire una posizione accurata di Perseverance grazie alla connessione con i satelliti orbitanti attorno al pianeta e quella di effettuare puntuali misurazioni geofisiche dell’ambiente marziano.

Un’altra caratteristica molto importante del microflettore (che è gemello di “LaRRi”, sempre progettato a Frascati e operativo su un altro rover, l’Insight) è che non ha bisogno di manutenzione e quindi potrà funzionare nello spazio anche per decenni.

Il nome deriva semplicemente dall’acronimo di “Laser retroflector Array” che di fatto è la descrizione di questo particolarissimo strumento. Una vera e propria eccellenza “Made in Italy” prodotta dai laboratori tuscolani che, ormai da anni, fanno gonfiare il petto all’intera città.


Grazie a progetti come questo di Perseverance, sono stati esplorati già 3,9 milioni di chilometri sulla superficie di Marte e i laboratori dell’Infn di Frascati sono stati spesso in prima linea. Comprensibilmente orgoglioso il commento del direttore della sede tuscolana dell’ente di fisica nucleare Fabio Bossi: «Abbiamo raggiunto un livello di professionalità e considerazione internazionali molto alta, ma contribuire a una missione così importante è motivo di orgoglio: lo stesso sentimento che ci anima ogni volta che si tagliano traguardi così».

Per l’Infn non è la prima volta su Marte: «Siamo già stati protagonisti nel 2017 di una missione simile, con un altro supertecnologico microriflettore - ricorda Bassi – Devo ringraziare il gruppo guidato da Simone Dell’Agnello che lavora ormai da quindici anni sulle tecnologie spaziali nei laboratori di Frascati. Attendiamo i risultati di questa missione».

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